Crisi in Ciad, calma apparente

di Angela Oliva

Idriss DebyCIAD. Calma apparente in tutto il Ciad dove, secondo le parole del presidente Irdiss Deby, la situazione sta tornando alla normalità dopo che le frange ribelli sono state sconfitte.

Ma tra la gente c’è chi assicura che le forze estreme siano alle porte della città pronte ad attaccare ancora. Deby ha tenuto una conferenza stampa assicurando: “Abbiamo il completo controllo non solo della capitale ma di tutto il Paese. Tuttora vi sono ribelli in fuga, altri ancora a N’Djamena confusi fra i civili e altri ancora che stanno tentando di raggiungere il confine”. Il presidente del Ciad ha anche chiesto aiuto all’Ue: Lancio un solenne appello all’Unione europea e a chi e’ stato promotore di questa idea, la Francia, affinché questa forza sia dispiegata al più presto per alleviare il fardello che stiamo sostenendo”. La Francia, com’è noto, è una storica alleata del paese africano tanto che ieri il ministro della Difesa di Parigi Hervé Morin si è recato a N’Djamena per riaffermare che la sua nazione sostiene il governo del Ciad. Una grave crisi, per questo già martorizzato paese, che potrebbe crescere ancora di più. Infatti, dopo le accuse rivolte al Sudan, oggi il primo ministro ciadiano Delwa Kassiré Coumakoye ha accusato la Libia di aver sostenuto e armato le forze ribelli. Intanto, dalle stime effettuate dal Comitato Internazionale della Croce Rossa sono più di 160 le vittime provocate dagli scontri di N’Djamena e circa un migliaio i feriti. E mentre in alcune parti della città la vita comincia a riprendere regolarità, in altre zone i cadaveri giacciono ancora lungo le strade.

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