Gli italiani sono un popolo indebitato

di Redazione

L'Italia dei debitiSi sa che lo Stato è pieno di debiti, basta guardare, appunto,il debito pubblico. Il problema più grave che ogni singola famiglia è piena di debiti. Gli ultimi dati, anche i più recenti della Banca d’Italia, mettono al primo posto il debito dei nuclei familiari.

Solo nel 2007 molte famiglie si sono rivolte alle banche per ottenere dei finanziamenti, cercando di ovviare alle precarie condizioni economiche che attanagliano la vita di tutti i giorni. Oltre alle banche, sempre più famiglie si rivolgono alla Caritas per ottenere un aiuto in alimenti o abbigliamento. Ormai quasi ogni famiglia italiana ha un rata da pagare per prestiti. Il dato più preoccupante, quello che un tempo poteva considerarsi una ricchezza per il popolo italiano, viene fuori dall’impossibilità delle famiglie di mettere qualcosa da parte, in pratica quelli che erano i risparmi, per la stragrande maggioranza delle famiglie non esistono più, al contrario si sono trasformati in debiti. I risparmi messi in banca nel corso di tanti anni di sacrifici per una parte di italiani si sono ridotti sensibilmente, per un’altra parte si sono estinti. Prima un padre diceva ad un figlio: “I soldi in banca stanno finendo”, oggi gli dice: “In banca i debiti stanno aumentando”. Le difficoltà che stanno venendo fuori dopo l’entrata in vigore della moneta unica europea sono immense ed anche inaspettate. In molti ritenevano che l’euro fosse stato un bene inconfutabile per l’Italia, invece si sta rivelando una delle più grandi tragedie dal dopoguerra ad oggi. La causa viene attribuita alla scarsa vigilanza sui prezzi, questo è vero, ma il senso di povertà si è verificato a pochi mesi di distanza dall’uscita dell’euro.

Sia il governo Berlusconi, che l’ultimo governo Prodi, non hanno saputo fare un granché per vigilare sui continui aumenti dei beni di prima necessità. Si deve considerare che soltanto negli ultimi due anni i prezzi sono aumentati notevolmente, e, nell’ultimo mese hanno gravato, soprattutto, su acqua, gas e luce. Questo dimostra che nessun Governo è riuscito e riuscirà a porre un freno all’emorragia del continuo rialzo dei prezzi. In tutto questo la parte dei salvatori della patria la stanno facendo gli istituti bancari che continuano ad immettere sul mercato delle formule magiche per venire incontro alla grande richiesta di finanziamenti che giunge dai cittadini. La maggior parte di questi prestiti servono per debellare altri debiti accumulati nel corso del tempo poiché i cittadini sono impossibilitati a pagare le tante bollette che arrivano ogni mese nelle loro case. Gli arretrati hanno costretto molte famiglie a contrarre prestiti per porre fine al continuo aumento di bollette insolute.

La mancanza di risparmi contribuisce a mandare ulteriormente in tilt le famiglie. Prima una famiglia, se aveva un’emergenza economica nel corso dell’anno, faceva ricorso ai risparmi per superarla, poi gradualmente rimetteva i soldi da parte. Dopo la nascita dell’euro le famiglie hanno adoperato lo stesso sistema di sempre, vale a dire ricorrere ai risparmi per superare delle difficoltà, soltanto che le difficoltà sono diventate quotidiane, e quel prendi prendi ha portato al prosciugarsi dei conti in banca, fino a ridurli a zero. Conti che non sono più cresciuti poiché non c’è più stata la possibilità di rimettere risparmi in banca, visto che quello che si guadagna oggi, a malapena, e con grandi sacrifici e restrizioni, consente di arrivare al massimo alla terza settimana del mese.

Un altro dato delicato: molte famiglie ricorrono al prestito proprio per sentirsi di nuovo forti ed avere qualcosa da parte in banca come se fossero risparmi, pagando poi piccole rate per estinguerlo. Ciò comporta ulteriori rischi, perché in molti casi anche questi soldi messi da parte con il prestito, prima o poi svaniscono e si ritrovano soltanto rate da pagare. Le difficoltà del popolo italiano sono enormi, quella della vivibilità quotidiana sta diventando una vera e propria emergenza. Come tutte le emergenze, se non si corre ai ripari al più presto, diventerà una tragedia di dimensioni incontenibili. Va anche ribadito che l’Italia ha due fasce sociali, una diventa sempre più ricca, l’altra diventa sempre più povera. Questa distinzione sociale, per colpa dell’euro, sta portando l’Italia verso situazioni già vissute dalle passate generazioni, ritornando a quella che una volta si chiamava disparità di classe, dove da un parte c’erano i possidenti terrieri e i primi industriali, e dall’altre la classe operaia e contadina.

E’il caso che il popolo faccia attenzione perché sembra che ci stiamo avviando di nuovo su quella strada, con una differenza: una volta c’erano i signori facoltosi, mentre oggi quei signori sono stati sostituiti dalle banche e dai grandi gruppi finanziari. La fotografia è uguale a quella di un tempo, poiché allo stesso modo il popolo sta ricorrendo qualcuno per chiedere dei soldi per sopravvivere. Il risultato che viene fuori è inequivocabile, invece di andare avanti stiamo gradualmente tornando indietro, e l’euro sta contribuendo in modo scioccante a questo declino.

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