L’Italia stretta nella morsa dei rincari

di Redazione

manifesto aumento dei prezziFermate questa emorragia vera e propria a discapito delle famiglie. Secondo dati Adusbef le famiglie che hanno contratto un mutuo a tasso variabile di 200mila euro dovranno sborsare nel corso del 2008 mille euro in più, vale a dire un aumento all’incirca di 86 euro su ogni rata dei mutui contratti.

Un dato che viene fuori dall’eventuale aumento del costo del denaro che la Bce si appresta ad effettuare nei primi mesi del 2008. Se questo verrà confermato lo scenario possibile è quello descritto. Sono già 300mila i mutui soggetti a pignoramenti, questo dato è in costante crescita. L’Audusbef mette in guardia anche il sistema economico italiano, tutti i rincari stanno mettendo a serio rischio la sopravvivenza delle famiglie che, nel corso del 2008, vedranno peggiorare le condizioni di vita e gli stipendi non basteranno a coprire tutto il costo di un nucleo familiare, costringendo le famiglie a scivolare sempre più verso uno stato di insofferenza. La grave crisi economica che perdura nel paese, dovuta proprio all’insopportabile indebitamento delle famiglie, ha indebolito il potere d’acquisto che con la lira era sostenibile. Oggi, al contrario, le famiglie sono costrette a fare i conti con un euro che impedisce di avere anche lo stretto necessario, inoltre il continuo aumento delle tasse da parte dei governi centrali e degli enti locali sta peggiorando ulteriormente la situazione. Gli enti locali, che si sono visti decurtare altri fondi dallo stato centrale, stanno percorrendo la strada degli aumenti per reperire soldi per venire incontro alle risorse mancanti che non arriveranno dallo stato centrale, secondo quello che è previsto dalla finanziaria, la quale dà facoltà ai comuni di attingere sull’ici, irpef, accise sui carburanti. Bravi. Questa non era la finanziaria che non prevedeva tasse? Che venditori di illusioni, loro non hanno toccato niente tanto ci pensano gli enti locali! Oltre a questo, sono previsti aumenti di energia elettrica e gas e, ancora, ci saranno aumenti sulle rate delle assicurazioni. Immancabilmente il virus della tassazione ai danni dei cittadini si sta espandendo a macchia d’olio dissanguando le persone che ormai sono prive di ossigeno. A questo punto si deve capire che l’evasione non deve essere più definita un reato perché non si vuole pagare le tasse ma, al contrario, l’evasione è un reato ingiusto perché non c’è più la possibilità e la capacità di poterle pagare. Le tasse sono in costante aumento dovute al continuo fabbisogno di cassa dello stato centrale e degli enti locali. Gli unici a subire le pene, e nessuno s’interessa se essi possono o non possono pagare, sono i cittadini che si sentono soffocati da tutti questi aumenti e richieste di tasse e non sono più in grado di sostenerle. In cambio ottengono una politica di sprechi da parte della classe dirigente, infatti, la finanziaria non prevede nessuna riduzione sostanziale dei costi della casta. Vanno aggiunto i tanti sprechi che ci sono negli enti locali e negli apparati di governo. Le famiglie si apprestano a trascorrere un Natale con la calcolatrice in mano, per far quadrare i conti, approfittando della tredicesima per snellire i debiti e pagare bolli e assicurazioni. Un altro Natale nero per il popolo italiano che deve fare i conti con un euro che sta distruggendo le famiglie e arricchendo pochi altri soggetti. A volte mi sorge un dubbio: non è che l’euro stia ricreando di nuovo quel clima di disparità sociale che c’era ai tempi di mio nonno, quando il potere era in mano a pochi signori, mentre la stragrande maggioranza del popolo moriva di fame? E doveva sottostare in silenzio alla supremazia dei signorotti per garantirsi un pezzo di pane, poiché gli unici che potevano dare un po’ di lavoro erano loro, dettando anche le condizioni di pagamento? C’è una parte del paese “la grande maggioranza”che sta scivolando sul baratro, mentre un’altra parte di cittadini “piccola parte” che vive nella ricchezza e continua ad arricchirsi a discapito di chi si sta impoverendo partendo dal 2002 ad oggi, da quando è nato l’euro come bene per la Nazione, invece, si sta rivelando un danno senza precedenti, perché anche il pane, pasta e latte, alimenti di prima necessità sono diventati proibitivi per le famiglie italiane.

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