L’ex Br Banelli ammessa al programma di protezione per pentiti

di Angela Oliva

Cinzia BanelliFIRENZE. E’ stata ammessa dal ministero dell’Interno al programma di protezione per i collaboratori di Giustizia,Cinzia Banelli, che dovrebbe lasciare il carcere di Sollicciano entro domani.

La decisione è stata presa dal Tribunale del riesame di Bologna. L’ex Br, che si trova nel carcere fiorentino da meno di un anno, condannata a 12 anni di detenzione per l’omicidio di Massimo D’Antona,sarà trasferita in una località segreta, sotto un’altra identità, insieme alla figlia e al compagno. Per domani era prevista l’udienza, davanti al tribunale di sorveglianza di Firenze, che doveva decidere sulla richiesta di concessione degli arresti domiciliari, ma che ora probabilmente trasmetterà gli atti a Roma che si occupa dei pentiti.

Dure le reazioni a questa sentenza da parte di Olga D’Antona, parlamentare di Sinistra Democratica e vedova del giuslavorista: “Non esprimo giudizi sull’operato della magistratura nei confronti della quale nutro rispetto, questo però non mi impedisce di esprimere un giudizio severo sul comportamento di Cinzia Banelli, che a mio avviso si può definire ambiguo e spregiudicato. – ha dichiarato – La legge sui pentiti ha rappresentato nel passato e rappresenta ancora uno strumento efficace nella lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata,ma troppo spesso la giustizia che viene dall’applicazione della legge non coincide con una giustizia morale. Guai ad abbassare la guardia. Guai a considerare finito il terrorismo. La vicenda di mio marito e quella del professo Biagi ci hanno pure insegnato qualcosa”.

E’ intervenuto sulla vicenda anche l’esponente di An Maurizio Gasparri che ha affermato: “I benefici concessi alla brigatista rossa Cinzia Banelli sono una vergogna. Proteggere e premiare una terrorista coinvolta in un omicidio e’ espressione della resa dello Stato al crimine. – continua Gasparri – La decisione del Viminale deve essere immediatamente cancellata perché offende non solo la memoria delle troppe vittime delle Br ma tutti gli italiani onesti e le forze dell’ordine che hanno immolato tante vite nella lotta al terrore. Assumerò iniziative parlamentari per modificare le leggi e impedire che i vertici politici del Viminale diventino una succursale del terrorismo”.

Di tutt’altro avviso l’avvocato Grazia Volo, difensore della Banelli: “Secondo me, la commissione del Viminale ha tenuto conto della sentenza della Cassazione, che ha riconosciuto l’evidente contributo della Banelli allo svolgimento delle indagini sulle Brigate rosse e alle definizioni delle posizioni processuali individuali in merito all’omicidio Biagi”.

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