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Casapozzano, carabinieri sequestrano l”area
ORTA DI ATELLA. Dopo l’esposto di Legambiente, i carabinieri del nucleo di tutela dei Beni Culturali hanno sequestrato, per abusivismo edilizio,5mila metri quadri dell’area del borgo di Casapozzano. Due le persone denunciate.
Soddisfazione da parte del circolo Legambiente-Geofilos, presieduto da Antonio Pascale che ieriha inoltrato un esposto alla direzione regionale dei Beni Culturali, alla soprintendenza di Caserta, ai Carabinieri del nucleo di tutela dei Beni Culturali e al sindaco di Orta di Atella, denunciando il grave rischio alle strutture del Castello di Casapozzano,struttura tutelata ai sensi del Codice dei Beni Culturali con decreto ministeriale del 12/2/1987. La demolizione di un palazzo vicino, infatti, rischia di compromettere la stabilità di un’ala del Casale, precisamente quella che ospita il bar affacciato sulla piazza del piccolo borgo.
“Era nostro dovere – afferma Antonio Pascale, presidente del Circolo Legambiente Geofilos – far presente alle autorità preposte alla salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici la situazione di Casapozzano. Il Borgo è un raro esempio di architettura rurale e la piazza, che i proprietari del castello fecero abbellire nel 1912 con tigli per offrire fresco e riposo ai contadini di passaggio, costituisce il cuore del quasi millenario villaggio. Oggi le ruspe sono arrivate fin qui e non sappiamo se e quando si fermeranno. Uno dei palazzi che si affacciavano alla piazza è stato già abbattuto per dar spazio, probabilmente a nuovi appartamenti. L’amministrazione di Orta di Atella, che è riuscita a creare forse il peggior esempio di urbanizzazione degli ultimi decenni, ora concede quest’ennesimo attacco al territorio. Speriamo che si riesca ad intervenire prima che sia tropo tardi e che la Soprintendenza avvii, come abbiamo chiesto, l’iter di istituzione del vincolo indiretto a tutta la piazza, ai sensi dell’art. 45 del Codice dei Beni Culturali”. La denuncia degli ambientalisti è partita dallo sportello ambiente e legalità, promosso dall’associazione che a maggio di quest’anno ha già ottenuto un analogo vincolo sui terreni circostanti il casale di Teverolaccio, sede dello sportello.
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