Il sindaco Ciaramella chiarisce la vicenda GeoEco

di Redazione

Domenico CiaramellaAVERSA. “Non ho mai rifiutato la presidenza del GeoEco perché non ne sono mai diventato presidente”. Così il sindaco di Aversa, Domenico Ciaramella, il giorno dopo le polemiche sul suo incarico, o presunto tale, alla poltrona del consorzio GeoEco per la raccolta dei rifiuti.

Una conferenza stampa, quella di stamani, che ha messo la parola fine ad una vicenda delicata in cui Ciaramella era stato accusato da alcuni esponenti del centr sinistra e del centrodestra di voler “accaparrare” tutto il potere disponibile, facendo fuori l’attuale direttivo presieduto dal compagno di partito e segretario cittadino Nicola Golia.

“Il 18 ottobre – ha detto il primo cittadino – mi perviene una missiva presentata dai sindaci Pasquale Carbone di San Marcellino, Enrico Fabozzi di Villa Literno, Biagio Lusini di Teverola, Giuseppe Savoia di Sant’Arpino e firmata dai 22 sindaci azionisti del consorzio, in cui si proponeva che, fino al momento in cui non fosse stato più chiaro il quadro generale di riferimento, la gestione del GeoEco venisse affidata, in via temporanea e transitoria, ai tre sindaci dei comuni maggiori azionisti della provincia. Cioè Aversa, Santa Maria Capua Vetere e Capua. Questo per portare il Consorzio fino alla costituzione degli Ato”. “Nel verbale di assemblea relativo alla riunione del 18 – aggiunge Ciaramella – feci scrivere che mi sarei riservato di accettare l’incarico di presidente. Ho sciolto la riserva lunedì non accettando l’incarico designatomi. Si è parlato in questi giorni anche dell’incursione delle forze dell’ordine presso la sede del Consorzio, niente di più fasullo”.

Le ragioni del diniego di Ciaramella vanno ricercate nel periodo gennaio-ottobre 2006, in cui è stato presidente del GeoEco. All’epoca, sulla sua compatibilità decise l’intero consiglio comunale, successivamente il Prefetto di Caserta intentò una causa avverso il primo cittadino, vinta dallo stesso per improcedibilità della domanda. “Voglio solo dire ai miei avversari politici – ha concluso il sindaco – che non sempre cinque minuti di popolarità pagano, e di informarsi prima di dire sciocchezze gratuite”.

Ma mentre il sindaco chiariva le sue posizioni, i consiglieri comunali di minoranza Imma Lama, Domenico Rosato e Paolo Santulli, assieme ai neo eletti del Pd casertano Pietro Ciardiello e Lorenzo Diana, si incontravano con il Prefetto di Caserta, Maria Elena Stasi, per chiarire la questione del GeoEco e delle nomine nel consiglio di amministrazione. Questo il testo del documento fatto pervenire alla stampa. “Si è preso atto, con soddisfazione, della soluzione della vicenda che ha visto Ciaramella e gli altri sindaci rinunciare, ob torto collo, dopo le denunce, al CdA del consorzio”.

Lama, Rosato, Santulli e Diana hanno anche voluto sottoporre all’attenzione del Prefetto, per una vigilanza particolare, la nota vicenda dell’area ex-Texas e delle situazioni urbanistiche ad essa collegate. “Le preoccupazioni rappresentate – hanno riferito – si collegano alla disinvoltura con la quale il sindaco e l’amministrazione comunale affrontano le varie problematiche, anche quelle collegate ai lavori pubblici. La situazione di Aversa, congiunta alle dinamiche dell’agro aversano, meriterebbe una diversa e più attenta responsabilità gestionale e amministrativa, garantendo criteri di legalità assoluti. Il Prefetto – hanno concluso gli esponenti dell’opposizione e del centrosinistra – si è mostrato particolarmente sensibile ai problemi di Aversa e dell’agro, preannunciando una apposita seduta del comitato provinciale per l’ordine pubblico da tenersi nella città normanna”.

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