Ostetricia, boom di nascite al Moscati

di Redazione

L'ospedale AVERSA. Sono già una decina i bambini nati nel nuovo reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Aversa. Ventotto posti letto più quattro per il day hospital, la struttura è frutto della ristrutturazione del vecchio reparto di ginecologia e del nido.

«È stato un bel riconoscimento per il nostro lavoro – afferma il dirigente dell’Uoc Carmine Di SerioAbbiamo deciso di effettuare il trasloco già in estate proprio perché i bambini e le loro mamme potessero usufruire da subito della nuova struttura, che tra l’altro prevede in tutte le camere l’aria condizionata». A settembre il nuovo reparto sarà pienamente operativo con l’apertura delle tre nuove sale travaglio singole, della sala parto, una grande stanza colorata d’azzurro tanto da sembrare una piscina che dovrebbe mettere a loro agio le partorienti, e le due sale operatorie che fanno parte di una struttura realizzata ex novo costituente il «punto nascita». «Si tratta di un reparto che risponde a tutti gli standard europei – continua Di Serio – Un vero passo in avanti, necessario per una città che accoglie con il suo ospedale un bacino d’utenza tanto vasto». Sono 1200 i parti registrati in media ogni anno nel nosocomio normanno, 4 al giorno, con donne che arrivano non solo dall’Agro ma anche dal Napoletano. Ma sul campo restano i problemi legati all’organico. Anche a causa delle ferie, tutta l’attività d’elezione è bloccata fino al 19 settembre. «Non si tratta di un problema per i parti, perché l’attività di ostetricia è prevalentemente d’urgenza ma ci sono rallentamenti per quanto riguarda la ginecologia – spiega Cosimo Agrimi, responsabile del Punto nascite e del Pronto soccorso ostetrico – I medici si fanno in quattro, con senso di abnegazione, ma purtroppo il blocco degli incarichi e la ventennale attesa di nuovi immissioni in ruolo ha fatto sì che ci troviamo con un organico limitato. Ci vorrebbero 21 medici per coprire tutti turni, ma siamo solo 14». Migliori i numeri del personale infermieristico ma la vera emergenza restano le ostetriche: sono sei e ce ne vorrebbero il doppio. «Le nostre ostetriche però si impegnano moltissimo – afferma Di Serio – non solo in sala parto ma anche nella gestione della psicoprofilassi al parto, i corsi che dovrebbero portare le neomamme ad affrontar il momento della nascita del loro bambino con maggiore serenità». Una novità introdotta da poco è la possibilità per i genitori di decidere di conservare le cellule staminali del loro bambino. «Stiamo informando le mamme durante i corsi pre parto – continua Di Serio – per sensibilizzarle sulla possibilità di tenere il cordone ombelicale». In Italia è ammessa la donazione. Ma banche per la conservazione delle staminali esistono all’estero.

da Il Mattino, 09.08.07 (di Anna Sgueglia)

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