Apicella: “E’ stata la sconfitta del paese”

di Antonio Taglialatela

Giuseppe ApicellaTRENTOLA DUCENTA. Finora aveva soltanto annunciato di voler proporre, come primo atto in veste di leader della nuova opposizione consiliare, una “analisi del voto amministrativo del 27 e 28 maggio”.

Nicola PaganoOra Giuseppe Apicella, candidato sindaco di “Libertà con il Polo”, sconfitto per 603 voti dalla coalizione del neo sindaco Nicola Pagano, va nei dettagli e non risparmia nemmeno l’altro avversario, Nicola Picone, accusandolo di “consociativismo” con il vincitore. “Faccio una augurio di buona amministrazione a Pagano e ai consiglieri eletti. – commenta Apicella – Speriamo che il nuovo sindaco possa tenere alta la concentrazione sui bisogni e le istanze dei cittadini. Per quanto riguarda il risultato elettorale, ci sono cose che vanno approfondite e analizzate, soprattutto quelle accadute negli ultimi due giorni prima del voto. I pronostici, infatti, davano il Polo vittorioso. Poi, nel giro di 48 ore, famiglie intere e quartieri interi che dovevano appoggiare la nostra lista hanno improvvisamente cambiato idea, credo certamente non per motivi politici, ma per altri che hanno condizionato la situazione e hanno fatto in modo che perdessimo”. Motivi che per Apicella “non devono essere necessariamente di chissà quale portata”, ma secondo lui “non hanno niente a che fare con la politica e che sono più forti della politica stessa”. Al candidato del Polo dispiace soprattutto per gli abitanti di Ducenta “che non hanno capito l’importanza di ciò che il sottoscritto proponeva al paese”. Poi l’affondo a Picone: “Il vero sconfitto di questa campagna elettorale è il paese, ma soprattutto Picone. Già all’inizio della campagna elettorale ha fatto capire, nemmeno troppo segretamente, di appoggiare Pagano. Durante i comizi ha attaccato solo la nostra lista, con esternazioni non politiche ma dettate chiaramente da un risentimento personale. E poi, se davvero fosse un politico di spessore come lui dice, avrebbe dovuto prendere almeno 300 voti solo di lista, invece ne ha presi 89. E’ inutile, quindi, che lui addebiti un presunto fallimento del centrodestra a Griffo, Maiolica, Sagliocco e Cosentino. Il vero fallimento è stato il suo. Senza dimenticare che ha usato strumentalmente persone serie, come Coppola e Pezone, che veramente credevano in lui, così come tanti giovani validi”. Apicella, infine, non esclude che la sua coalizione, contrariamente a come si era detto all’indomani del voto, possa partecipare al consiglio di insediamento della nuova amministrazione. “Stiamo valutando se partecipare o meno, decideremo in questi giorni”.

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