Professore rapinato dell’auto

di Antonio Taglialatela

la scuola media TEVEROLA. Lo beffano col trucco della “ruota bucata” e gli rubano l’auto. E’ successo l’altro giorno al professor Domenico Magliocca, vicepreside e docente di educazione musicale della scuola media statale “Giuseppe Ungaretti” di Teverola.

Erano le 13.30 quando Magliocca, terminato l’orario di lavoro, usciva dall’istituto per ritornare a Casagiove, dove risiede. Prima di prendere la strada di casa, pensava di fare un salto all’ipermercato “Iperfamila”, distante pochi minuti dalla scuola. Il professore parcheggiava in un posto auto non a pagamento e si recava all’interno della struttura per fare alcune spese. Nel frattempo due ignoti si avvicinavano alla sua auto, una monovolume Renault Scenic, e gli foravano leggermente un pneumatico in modo che lo stesso non potesse subito sgonfiarsi ma solo dopo aver percorso qualche chilometro. Uscito dall’ipermercato, il docente non si accorgeva di niente, risaliva in auto e prendeva la direzione di casa. Intanto, i due lo seguivano. Dopo qualche minuto, il professore notava che l’auto non teneva bene la strada, si fermava sul ciglio, scendeva, notando la gomma a terra. A quel punto, armato di santa pazienza, come occorre in certi casi, prendeva l’attrezzatura dal cofano per sostituire il pneumatico. E proprio nel momento in cui era quasi inginocchiato sull’asfalto per iniziare a smontare i bulloni del cerchio, ecco che uno dei due malviventi saliva improvvisamente in auto, al lato del guidatore, metteva in moto e scappava con l’auto, seguito dal complice. Dopo qualche attimo di sbigottimento, Magliocca allertava la forze dell’ordine ma dei due ladri e della Renault nessuna traccia. Un danno non costituito solo dal furto dell’auto, poiché al suo interno c’erano un telefonino, una borsa con i documenti, le chiavi di casa e 200 euro liquidi. Per la scuola “Ungaretti” è il secondo episodio che in poco tempo ha come vittima un componente del suo personale. il centro Iperfamila lungo Via Appia (foto Raffaele Felica)Lo scorso 26 gennaio il collaboratore scolastico, Luigi Capozzi, all’uscita dall’ufficio postale di via Cavour, dove aveva riscosso lo stipendio di 1300 euro, venne fermato in strada da due rapinatori a bordo di una motocicletta, i quali, pistola in pugno, si fecero consegnare tutti i soldi, che valevano un intero mese di lavoro. Il giorno dopo, però, l’amicizia trionfò sulla delinquenza: dirigenti impiegati, docenti e collaboratori della scuola media, attraverso una colletta, e cioè autotassandosi, misero insieme la somma dello stipendio sottratta a Capozzi. Un gesto degno di lode che testimonia come la “Ungaretti”, prima che istituto scolastico, sia una grande famiglia.

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