Assistenza domiciliare, le accuse di Tagliafierro

di Redazione

Aldo TagliafierroMADDALONI. Lo smantellamento del welfare cittadino procede a ritmo serrato. L’ambito C1 è oramai al fallimento.

Le cooperative sociali si sono trasformate in cooperative di volontariato. Disabili, anziani non autosufficienti e i bisognosi di cure domiciliari sono lasciati allo sbando. In tutto questo, fanno rumore le accuse del coordinatore Vincenzo Mataluna, che sono condivise dal consigliere comunale Aldo Tagliafierro. Il coordinatore dell’ ambito C 1 minaccia apertamente di mettere in piazza l’illegalità amministrativa e finanziaria di come sono state portate avanti le politiche sociali.

“L’amarezza del coordinatore Mataluna – dice Aldo Tagliafierro – è il chiaro sintomo di una situazione diventata insostenibile. E’ indegno che si lascino senza assistenza le persone bisognose. Ho presentato un’interrogazione in merito e mi farebbe piacere che fosse proprio Vincenzo Mataluna a relazionare sullo stato in cui è ridotto il comparto. Una vergogna che non può essere più taciuta. Appoggio qualsiasi azione voglia intraprendere il coordinatore dell’ambito. Al Comune chiedo soltanto di attivarsi immediatamente per reperire le risorse necessarie per garantire lo svolgimento ordinario delle attività di sostegno ai non autosufficienti. Un Comune non può abbandonare i suoi cittadini più bisognosi”.

Mataluna l’altro giorno ha denunciato che non è legale gestire o affidare appalti senza copertura finanziaria. Tocca così un tasto che ha generato più di una polemica in città e che ha visto protagonista proprio il consigliere Tagliafierro. L’avvocato Tagliafierro aveva messo sotto accusa gli incarichi a tempo determinato, che rientravano nei Piani di Zona Sociale. Incarichi per 120 mila euro di cui lamentava l’incerta copertura finanziaria. “Mi fa piacere – continua il capogruppo dell’Idv-Api – che Mataluna parli di mancate coperture finanziarie. All’epoca quando focalizzai l’attenzione sugli incarichi senza copertura, mi fu risposto che era un regalo che gli altri comuni facevano alla nostra città. Ora tutti i nodi vengono al pettine ed ho fatto bene a dubitare sempre di quanti volevano dimostrarmi il contrario. Siamo davanti – chiarisce – ad una situazione drammatica e ad un futuro incerto della nostra sanità. Anche senza l’intervento della Regione, bisogna trovare una soluzione, che va oltre il volontariato di responsabili operatori che non percepiscono lo stipendio da mesi”.

Sarà un autunno infuocato sul fronte della sanità locale, perché non c’è solo l’assistenza ad innescare la miccia. Il direttore sanitario di Marcianise, Enzo Iodice, già è all’opera per accorpare gli ospedali di Maddaloni e di Marcianise, proprio nel momento in cui il coordinatore Vincenzo Mataluna fa capire chiaramente che siamo di fronte al fallimento dell’ambito sociale di cui Maddaloni è capofila. E’ il caso di dire che la sanità a Maddaloni va verso la distruzione totale. “Esiste una volontà politica contro la nostra città e che non mi trova per niente impreparato. Bisogna solo capire da che parte sta il governo cittadino. Mi aspettavo, per la verità, una ferma opposizione alle dichiarazioni ultime non solo del direttore Iodice, ma anche del suo partito, che per la verità sta facendo pressione sul commissario Menduni per avere a Marcianise il nostro ospedale. Non è affatto un mistero – conclude Tagliafierro – che la nostra sanità sia stata svenduta per mano di politici casertani, che a Maddaloni hanno fatto il pieno di consensi. Consiglieri regionali che hanno tutto l’interesse perché il nostro ospedale traslochi al più presto per accordi presi in passato”.

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