Uccide ex compagna davanti al figlio. Madre vittima: “Delitto annunciato”

di Emma Zampella
 PALERMO. Adesso lo definiscono
un “delitto annunciato”. Allora perché non è stato evitato? Un altro giorno e
un’altra vittima, un’altra donna uccisa da un ex.

Questa volta l’aggravante è
rappresentata dal fatto che l’uomo ha colpito l’ex convivente davanti al loro
bimbo di due anni. “Un delitto annunciato”, racconta, appunto, la madre della
vittima che racconta come la figlia, Rosi Bonanno, 26 anni, avesse denunciato
già sei volte quell’uomo per stalking. L’omicidio è avvenuto nella mattinata di
mercoledì in un’abitazione di Palermo di via Orecchiuta, una traversa di via
Villagrazia, nella casa dei suoi genitori, dove da qualche tempo Rosi era
tornata a vivere con il figlio.

Benedetto Conti, suo ex, è stato poi
fermato dalla polizia a Villabate, in un’abitazione dove risulta residente,
circa due ore dopo il delitto. La ricostruzione fatta dagli inquirenti rivela
particolari scioccanti. A quanto pare, l’uomo avrebbe raggiunto la sua vittima
nella casa dei genitori sapendo che gli stessi erano assenti e al culmine di
una discussione, forse un tentativo di riconciliazione, l’avrebbe colpita a
morte con un coltello.

A trovare Rosi senza vita, riversa in una pozza
di sangue, è stato suo padre. Nella stessa stanza c’era il figlio della donna.
Il padre della vittima, mentre rientrava a casa, avrebbe visto il genero
allontanarsi velocemente dallo stabile. Come nel più classico dei copioni,
quando si tratta di femminicidio, l’uomo fermato dalla polizia ha dichiarato di
aver tentato il suicidio ingerendo veleno per topi. Gli investigatori l’hanno
accompagnato in ospedale per una lavanda gastrica.

L’uomo era già stato
denunciato sei volte dalla vittima per stalking. Secondo il Tribunale avrebbe
dovuto vedere il loro bambino due volte alla settimana, ma in realtà si sarebbe
recato nella casa degli ex suoceri quotidianamente, disturbando e assillando la
sua ex compagna.

“Si sapeva che finiva così. L’assistente
sociale, la polizia sapevano tutto, abbiamo fatto le denunce, da due anni
denunciamo violenze, minacce, intimidazioni”, è lo sfogo disperato di Teresa
Matassa, la madre della vittima.La donna, seduta davanti alla casa del
delitto, spiega che la figlia aveva lasciato Conti lo scorso gennaio perché
quella con lui era una vita impossibile, fatta di botte, insulti, scenate di
gelosia, e, accusa: “Anche dopo è stato un inferno, mia figlia era in pericolo.
Lo abbiamo detto alle forze dell’ordine, all’assistente sociale, abbiamo fatto
denunce, ma non è accaduto nulla. Ci ha bruciato la macchina, ci ha lasciato
una bottiglia piena di benzina davanti la porta di casa. Una vita impossibile.
Voleva che Rosi tornasse con lui, la ricattava per via del figlio. Ora l’ha
uccisa e l’avete tutti sulla coscienza”.

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