Battisti, i giudici brasiliani dicono no alla scarcerazione

di Redazione

Cesare Battisti BRASILIA. Il presidente del Supremo Tribunale Federale brasiliano, Cezar Peluso, ha respinto l’istanza dei legali di Cesare Battisti che ne chiedevano la scarcerazione dopo il no all’estradizione deciso dall’ex presidente Lula.

A renderlo noto è il sito web del brasiliano Terra. Peluzo ha spiegato che gli avvocati dell’ex terrorista dei Pac, condannato in Italia all’ergastolo perquattro omicidi, non hanno fornito alcun elemento nuovo per sostenere che Battisti sarebbe perseguitato se fosse estradato in Italia. Il presidente ha rinviato ogni decisione a Gilmar Mendes, giudice del Stf e relatore sul caso Battisti, che non potrà esprimersi fino al primo febbraio, all’apertura dell’anno giudiziario brasiliano al termine delle ferie che in Brasile cadono a gennaio. Sia Peluso che Mendes conoscono bene il dossier e a novembre del 2009 votarono entrambi con la maggioranza dei giudici del Stf a favore dell’estradizione di Battisti. Parere ribaltato da Lula nel suo ultimo giorno da presidente, forte di un parere dell’Avvocatura Generale dello Stato, organo governativo non indipendente a differenza del Stf.

Intanto, il governo italiano ha presentato ricorso al Subremo tribunal federal, annunciando che, nel caso le sue richieste non venissero accolte, si rivolgerà all’Aja, le cui sentenze, secondo Francisco Rezek, ex giudice dell’Aja, non sono giuridicamente vincolanti, anche se nella pratica tutti le rispettano. “E’ talmente assurda l’idea del mancato rispetto di una decisione della Corte dell’Aja”, ha detto Rezek, che non la prendo neanche in considerazione. Non è mai successo”.

Secondo alcuni giuristi brasiliani, l’eventuale ricorso dell’Italia all’Aja darebbe senza dubbio ragione all’Italia, con il Brasile cheverrebbe condannato per la violazione del Trattato di estradizione in vigore tra i due Paesi, proprio quel trattato a cui si appellano le autorità verdeoro per giustificare la loro sconcertante decisione. Secondo Rezek, ex membro del Tribunale supremo federale ed ex giudice alla Corte dell’Aja, “la condanna del Brasile sarebbe praticamente certa”. Rezek si dice tuttavia convinto che non si arriverà a questo punto: “Il Tribunale supremo certamente correggerà l’errore commesso dall’ex presidente”.

Nella giornata di ieri Carla Bruni, moglie del presidentefrancese Nicolas Sarkozy, ha smentito un suo presunto interessamento verso il governo brasiliano affinché negasse, come è avvenuto, l’estradizione all’ex terrorista Cesare Battisti. “Mi dissocio nel modo più assoluto”, ha detto la première dame. A riferire di un intervento personale a favore di Battisti della ex modella nei confronti dell’ex presidente brasiliano Lula era stato, martedì scorso, Bruno Berardi, presidente dell’associazione “Domus civitas – vittime del terrorismo e mafia”, nel corso di un’intervista a SkyTg24. La Bruni poi esprime condanna contro “ogni forma di terrorismo” e sottolinea: “L’ondata di violenza che ha scosso l’Italia durante la mia infanzia mi ha molto colpito, ne ho un ricordo molto preciso”.

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