Fiat, Marchionne: “Termini Imerese chiuderà nel 2012”

di Redazione

Sergio MarchionneTORINO. L’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, durante una conferenza al Salone dell’Auto di Detroit, negli Usa, conferma che lo stabilimento siciliano di Termini Imerese chiuderà nel 2012.

“La Fiat è una multinazionale e i sindacati devono rendersi conto dell’equilibrio necessario fra domanda e offerta. Siamo disposti al confronto ma nessuno può ignorare la realtà”, ha detto Marchionne. E a chi gli ha chiesto informazioni sull’offerta di Simone Cimino, presidente di Cape Natixis Sgr e promotore di una presunta cordata italiana per produrre auto ecologiche nello stabilimento Fiat di Termini Imerese, ha risposto: “Non lo conosco, non ho visto niente finora. Ma noi siamo disposti a lavorare con tutti”.

Poi l’ad di Fiat e Chrysler ha ribadito che “l’Alfa Romeo non è in vendita” anche se “dobbiamo essere realisti su quello che Alfa può e dovrebbe fare”. Per quanto riguarda invece il gruppo automobilistico, l’amministratore delegato di Fiat ha spiegato risultati 2009 di Fiat sono in linea con i target fissati.

Intanto, mercoledi è previsto uno sciopero dei lavoratori di Termini Imerese contro la prevista chiusura dello stabilimento.

POMIGLIANO RIAPRE PER TRE GIORNI. In provincia di Napoli, invece, lo stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco, riaprirà i battenti ma solo per tre giorni, dal 19 al 21 gennaio. I cancelli si riapriranno il 19 per i soli addetti alla produzione del modello Alfa 159, ed il 20 rientreranno anche gli operai che producono l’Alfa 147. Gli oltre cinquemila operai dello stabilimento sono in cassa integrazione straordinaria dal 16 novembre scorso. E mentre ci si prepara alla riapertura dei cancelli, i 38 lavoratori dello stabilimento, il cui contratto, scaduto il 31 dicembre, non è stato rinnovato dall’azienda, continuano ad occupare l’aula consiliare del comune.

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