Scarafaggi, protesta in Comune

di Redazione

rifiuti in via MichelangeloAVERSA. Gli scarafaggi infestano via Michelangelo e via Botticelli. Lo affermano alcuni residenti delle due arterie che nei giorni scorsi hanno protocollato una dura denuncia al comune normanno.

Nella nota, i firmatari chiedono provvedimenti urgenti per ovviare al problema, che, come evidenziato, non è affatto nuovo; una denuncia analoga, seguita da venticinque firme, era infatti già stata presentata in municipio l’estate scorsa, accompagnata dalla richiesta di procedere alla rimozione dei contenitori di rifiuti, pieni fino all’orlo già nelle prime ore pomeridiane. Tra disfunzioni e cattive abitudini, permane una situazione di criticità di cui non si vede la fine, tenuto conto anche di una riduzione dello scarico di rifiuti cittadini, effettuata al 50% a causa di rallentamenti sempre più frequenti al Cdr di Santa Maria Capua Vetere. «Comprendo le giuste lagnanze dei cittadini – afferma l’assessore al ramo, Nicola Palmieri, e mi sto attivando per istituire un ufficio Ambiente e Sanità, senza il quale ho le mani legate per i problemi segnalati, ma finora non ho ricevuto risposte dal dirigente al ramo Florio e dal comandante dei Vigili urbani per l’istituzione di questo servizio». Ma le lamentele dei cittadini si accumulano e nell’occhio del ciclone resta il servizio ramazza (o spazzamento), che dà la misura della mancanza di decoro delle strade aversane. Un nuovo appello è in arrivo dal Comitato per la vivibilità del parco Agro. «Abbiamo chiesto più volte all’amministrazione di intervenire programmando la sosta delle auto in modo alterno sui due lati delle strade per facilitare il servizio ramazza – afferma il presidente del comitato, Alfonso Golia – ma a tutt’oggi nulla è stato fatto, mentre via Michelangelo, che pure è diventata una strada centrale, di passaggio obbligato anche per gli studenti che devono raggiungere l’aulario dalla Facoltà di Ingegneria in via Roma, è sporca, maleodorante e piena di cartacce». E tra servizi inesistenti e indifferenza, non mancano episodi emblematici del degrado. «Una busta della spazzatura è rimasta per più di un mese parcheggiata sul marciapiede nei pressi di un negozio di ortofrutta – racconta Golia – i commercianti per protesta non la spostavano, alla fine stanco, sono intervenuto io stesso per buttarla in un cassonetto nelle vicinanze».

Il Mattino (ANNA SGUEGLIA)

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