Sequestrate 190 bici elettriche non certificate importate dalla Cina

di Redazione

Una rete commerciale che immetteva sul mercato biciclette a pedalata assistita prive dei requisiti minimi di sicurezza è stata intercettata dalla Guardia di Finanza durante un’operazione che ha portato al sequestro di merce per oltre 240mila euro. I finanzieri della tenenza di Roseto degli Abruzzi hanno individuato modelli importati dalla Cina e rivenduti a prezzi anomali, un dettaglio che ha fatto scattare i primi sospetti.

L’indagine – Partita d’iniziativa, l’attività delle Fiamme gialle ha messo in luce varie irregolarità riscontrate nei punti vendita delle province di Teramo, Pescara e Ascoli Piceno. Le biciclette riportavano un marchio “CE” apposto senza alcuna certificazione, con un uso ingannevole del simbolo che lasciava intendere ai clienti un’origine e una qualità conformi agli standard europei.

Le norme violate – I modelli sequestrati rientrano tra i prodotti che devono rispettare il Regolamento CE 765/2008 e il decreto legislativo 17/2010, che attua la direttiva 2006/42/CE sulla certificazione delle macchine. Norme che impongono verifiche tecniche e autorizzazioni precise, indispensabili per garantire sicurezza meccanica e affidabilità delle componenti elettriche.

I rischi per i consumatori – Senza il necessario percorso di certificazione, una bicicletta a pedalata assistita può presentare criticità strutturali e malfunzionamenti capaci di compromettere l’uso su strada, esponendo chi la acquista a pericoli legati sia alla parte meccanica sia al sistema elettrico, spesso non testato e non garantito.

Gli esiti dell’operazione – Al termine dei controlli, i militari hanno sequestrato 190 biciclette destinate alla vendita. Il titolare dell’azienda coinvolta è stato segnalato alle procure competenti di Teramo, Pescara e Ascoli Piceno per frode nell’esercizio del commercio. IN ALTO IL VIDEO

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