Aversa (Aversa) – Da oltre due mesi i sindacati del Comune di Aversa chiedono chiarezza, ma le loro istanze finora sono rimaste senza risposta. Dopo l’assemblea dell’8 agosto e quella del 2 ottobre, le sigle del pubblico impiego – Cgil, Cisl, Uil e Csa – hanno proclamato lo stato di agitazione del personale.
Le assemblee di agosto e ottobre – Il primo incontro si era svolto l’8 agosto,nella sala consiliare. Al tavolo, in rappresentanza delle organizzazioni sindacali, Giuseppe Tirozzi (Uil), Ciro Lama e il segretario provinciale Rodrigo Moccia (Cgil), Diego Diana e Francesca Esposito (Cisl). Presenti circa 35 dipendenti, con i servizi essenziali regolarmente garantiti. Tra i temi affrontati: le valutazioni delle performance, la stabilizzazione a tempo pieno degli ex Lsu (oggi impiegati solo al 61% o all’80,5%), la carenza di organico, la rimodulazione dell’orario di lavoro e il riconoscimento del ticket giornaliero. Al centro del dibattito anche la contestazione dei criteri di valutazione adottati dai dirigenti, che avrebbero fissato il punteggio massimo a 90/100, nonostante le difficoltà operative dovute al personale ridotto. L’assemblea si concluse con la decisione di proclamare lo stato di agitazione a pieno organico per il mese di settembre.
Il 2 ottobre, sempre in sala consiliare, i rappresentanti sindacali sono tornati a riunirsi, alla presenza di circa 50 dipendenti. A illustrare i punti all’ordine del giorno è stato Tirozzi, in qualità di coordinatore delegato delle organizzazioni sindacali. Con lui Cristian Stazio (Uil), Ciro Lama e Rodrigo Moccia (Cgil), Antonio Molitierno (Csa), Michele Sabia, Diego Diana e Francesca Esposito (Cisl).
Le criticità evidenziate – Al centro della discussione, l’aggravamento del sotto-organico dovuto ai pensionamenti, con inevitabili ricadute sulla qualità dei servizi e sul carico di lavoro, soprattutto negli uffici a contatto con il pubblico. I sindacati hanno inoltre denunciato la totale assenza di riscontri da parte dell’amministrazione su numerose richieste: dai criteri di valutazione delle performance al fabbisogno di nuovo personale, dall’alienazione delle ferie residue ai verbali delle delegazioni trattanti 2024-2025, fino alla mancata convocazione della stessa delegazione nonostante le richieste formali.
Lo stato di agitazione – Al termine dell’assemblea del 2 ottobre, le sigle hanno trasmesso alle segreterie provinciali la comunicazione ufficiale per la proclamazione dello stato di agitazione. Da allora, però, nessuna risposta è giunta. Un silenzio che pesa, mentre i sindacati ribadiscono che la loro mobilitazione non mira a bloccare i servizi, ma a migliorarli, garantendo ai cittadini di Aversa un’amministrazione efficiente e al personale comunale condizioni di lavoro dignitose e trasparenti.