Un sequestro preventivo da oltre 11 milioni di euro in crediti d’imposta per Investimenti nel Mezzogiorno è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura della Repubblica, guidata dal procuratore Pierpaolo Bruni. L’operazione è stata eseguita dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Caserta e ha coinvolto 14 società, con sede principalmente nelle province di Napoli e Caserta, e i loro rappresentanti legali, accusati di indebita percezione di fondi statali.
Il meccanismo fraudolento – Le indagini condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Capua hanno portato alla luce un articolato sistema di frode fiscale. Secondo gli inquirenti, le società coinvolte, spesso mere “cartiere” o realtà prossime al fallimento, acquisivano brevetti inesistenti da altre imprese. Tali titoli venivano poi utilizzati per generare falsi crediti d’imposta destinati agli Investimenti nel Mezzogiorno. Successivamente, attraverso cessioni di rami d’azienda o l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, i crediti fittizi venivano trasferiti a terzi, consentendo loro di azzerare o ridurre i propri oneri fiscali.
Il sequestro – Il provvedimento cautelare ha colpito i crediti ancora disponibili nei cassetti fiscali delle aziende coinvolte, impedendone la circolazione e l’utilizzo per future compensazioni di imposta. L’operazione segue un analogo intervento eseguito lo scorso luglio e rappresenta, secondo la Procura, un passaggio fondamentale per tutelare le casse dello Stato, bloccando un meccanismo che avrebbe potuto provocare ulteriori danni all’Erario.

