Gricignano. La possibilità di modificare, per il 2014, il regolamento e introdurre lesenzione dellImu per gli immobili concessi in comodato duso è strettamente legata agli strumenti di programmazione finanziaria che gli uffici comunali stanno predisponendo.
Pertanto, si dovrà verificare se leventuale concessione di esenzioni non pregiudicherà gli equilibri di bilancio. Se ne parlerà, quindi, in quella sede.
Così il sindaco Andrea Moretti risponde, in una nota, al consigliere di opposizione Gianluca Di Luise che, attraverso uninterrogazione, ha fatto riferimento allemendamento sullImu relativo alla concessione degli immobili in comodato duso gratuito dai genitori ai figli. Emendamento che prevede lagevolazione per una sola abitazione concessa in uso ai figli. A tal proposito, Di Luise spiegava che per poter concedere luso di ununità immobiliare a titolo gratuito esistono due possibilità: il comodato duso e il diritto di abitazione.
Solo per il comodato duso sottolineava il leader di Gricignano in Movimento non è previsto dal regolamento Imu alcuna agevolazione ai fini del calcolo dellimposta ma solo uneventuale concessione da parte del Comune attraverso una modifica dello stesso. Per il diritto di abitazione, essendo un diritto reale, è sufficiente la redazione di un normale documento firmato tra il concedente proprietario (per esempio il padre) e lutilizzatore (per esempio il figlio) dove si esprima chiaramente la concessione del diritto di abitazione.
Ma il primo cittadino precisa: In sede di conversione in legge del decreto 102/2013 è stato inserito larticolo 2/bis dedicato alle unità immobiliari concesse in comodato duso a parenti. Questo stabilisce che, per lanno 2013, limitatamente alla seconda rata dellimposta, i comuni possono equiparare allabitazione principale, ai fini dellapplicazione della stessa imposta, le unità immobiliari e relative pertinenze, escluse quelle classificate nelle categorie catastali A1, A8 e A9, concesse in comodato dal soggetto passivo dellimposta a parenti in linea retta entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale. In caso di più unità immobiliari concesse in comodato, lagevolazione di cui al primo periodo può essere applicata ad una sola unità immobiliare. Ciascun Comune definisce i criteri e le modalità per lapplicazione dellagevolazione, compreso il limite dellIsee Indicatore delle situazione economica equivalente, al quale subordinare la fruizione del beneficio.
Pertanto, sottolinea Moretti, tale norma opera solo rispetto ai parenti entro il primo grado in linea retta (genitori o figli) e limitatamente ad una sola unità immobiliare; rimette ai comuni la facoltà di operare una completa assimilazione di tali alloggi (e relative pertinenze) allabitazione principale; si riferisce allanno 2013 e limitatamente alla seconda rata.
Per quanto riguarda il diritto reale di abitazione, Moretti fa presente a Di Luise che è cosa ben diversa dal comodato duso. Per costituirlo validamente occorre un contratto che abbia una causa perché un contratto senza causa è nullo. Se viene costituito con spirito di liberalità il contratto è una donazione e deve essere concluso, a pena di nullità, per atto notarile. Se invece viene costituito dietro pagamento di una somma di denaro diventa una vendita. Il diritto di abitazione ha un valore economico notevole equiparato nelle leggi tributarie a quello dellusufrutto su cui deve essere corrisposta limposta di registro.
Inoltre continua Moretti lacquisto di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione, ecc.) deve essere iscritto nel catasto dei fabbricati in modo da far risultare dagli atti catastali chi è il soggetto tenuto a pagare le imposte sullimmobile. Contrariamente a quanto afferma il consigliere Di Luise, non basta una semplice scrittura privata perché questultima non darebbe titolo per laggiornamento nei pubblici servizi, i quali richiedono necessariamente un atto notarile. E in mancanza di trascrizione per il Fisco è come se il diritto di abitazione non esistesse ed è il proprietario che deve continuare a pagare lImu.
Siccome la legge consente lesenzione del pagamento dellimposta in tutti i casi di valida costituzione di un diritto di abitazione, senza possibilità, per il Comune, di decidere diversamente conclude il sindaco se un cittadino è in possesso di un contratto di abitazione che abbia i requisiti sopra descritti non paga limposta.