Mondragone (Caserta) – L’Associazione Mondragone Bene Comune (Ambc) torna a puntare il dito contro l’Amministrazione Lavanga con un comunicato dai toni duri: “Quando la comunicazione istituzionale si fa sguaiata e scivola verso la volgarità, quando il confronto politico perde qualsiasi tratto di civiltà e democraticità per farsi muscoloso e minaccioso e quando si ha a che fare con un novello Marchese del Grillo, si fa fatica ad argomentare le ragioni di un dissenso. Tuttavia, armandoci della necessaria pazienza, cercheremo di dire perché sui fatti degli ultimi giorni ancora una volta l’Amministrazione Lavanga, chi la supporta e chi la ispira l’hanno fatta fuori dal vaso”.
Il caso del consigliere comunale in Capitaneria – L’Ambc precisa di riferirsi alle dichiarazioni di un dipendente dell’Ufficio Marittimo/Capitaneria di Porto, “contemporaneamente anche Consigliere comunale”. “Precisazioni utili – si legge – solo perché ci hanno informato che lo stesso non è un funzionario. Nel nostro comunicato avevamo già specificato che il personale in servizio presso queste Capitanerie non è personale di pubblica sicurezza nel senso tradizionale del termine (le loro funzioni principali sono legate alla Marina Militare e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti). Tuttavia, quando si trovano a svolgere attività di polizia marittima e di sicurezza (nel nostro comunicato avevamo parlato di militari poiché così viene scritto in alcune relazioni di sopralluogo, inviate anche all’Ufficio Locale Marittimo di Mondragone) e, quindi, ad espletare competenze che possono sovrapporsi a quelle della pubblica sicurezza, tale personale – se contemporaneamente svolge anche funzioni di Consigliere comunale – può trovarsi in situazioni di conflitto di interesse o di potenziale influenza indebita, che potrebbero derivare dalla combinazione di un ruolo di polizia marittima con responsabilità politiche locali”.
Il principio della separazione tra politica e amministrazione – L’associazione rimarca che “in un Ente locale vige la netta separazione tra politica e amministrazione”, un principio fondamentale che mira a distinguere le funzioni di indirizzo politico da quelle di gestione amministrativa, poste in capo a dirigenti e funzionari. “La separazione delle funzioni è estremamente importante per evitare che i Consiglieri comunali, il Sindaco e gli Assessori possano influenzare indebitamente la gestione amministrativa e minare l’imparzialità e la trasparenza. Non troveremo mai un Consigliere comunale, un Assessore o un Sindaco a verbalizzare, per esempio, insieme ai Vigili urbani un abuso edilizio e a sequestrare un manufatto non in regola, poiché stiamo parlando di una funzione di gestione amministrativa che non può assolutamente coinvolgere gli organi del Comune, stante – appunto – la separazione/distinzione delle funzioni”.
Il sopralluogo del 27 marzo – “Orbene – prosegue l’Ambc – cosa è successo invece con il sopralluogo che abbiamo citato nel nostro comunicato? Il verbale di quel sopralluogo ci dice che il giorno 27 del mese di Marzo alle ore 10.10, due dipendenti comunali – un architetto e un geometra – e due dipendenti della locale Capitaneria di Porto – un comandante ed un vicecomandante –, nell’ambito dei servizi mirati al controllo del territorio, si sono recati presso una struttura sita in via Domitiana ‘per la verifica urbanistico catastale della struttura, la consistenza delle opere su area demaniale e la leicità autorizzativa dell’attività svolta’. Presso tale struttura vi sono stati altri successivi sopralluoghi, che hanno poi portato all’ordinanza di sgombero, demolizione e ripristino dello stato dei luoghi. Stiamo quindi parlando di un’attività comunale posta esclusivamente in capo alla struttura burocratica. Un’attività portata avanti in questo caso in collaborazione con la Capitaneria di Porto. Un’attività che non potrebbe coinvolgere in alcun modo il personale politico del Comune, stante la separazione/distinzione delle funzioni di cui sopra, ma che ha coinvolto invece in questo caso un Consigliere comunale, poiché uno dei due dipendenti della Capitaneria presenti durante i sopralluoghi è appunto un Consigliere comunale. È o non è questa una questione seria che va approfondita e chiarita? Un’assoluta grave anomalia (a nostro avviso), che potrebbe addirittura compromettere la stessa legittimità degli atti in questione. Anziché minacciare temerarie querele, perché l’Amministrazione non pone uno specifico quesito al Ministero dell’Interno per conoscere se un dipendente della Capitaneria di Porto anche Consigliere comunale può effettuare tali attività nel Comune ove lavora e contestualmente svolge le funzioni di Consigliere?”.
La questione della concessione demaniale – Sull’ultima concessione demaniale, l’Ambc afferma: “Anche i più ciucci (amministrativamente parlando) sanno che le procedure per l’assegnazione delle concessioni demaniali sono disciplinate da normative nazionali e comunitarie che impongono trasparenza, imparzialità e pari opportunità tra i candidati e che la selezione dei concessionari avviene attraverso procedure pubbliche, come gare o bandi, che rispettano i principi di concorrenza e non discriminazione. E bene hanno fatto i Consiglieri d’opposizione a presentare formale esposto/denuncia alla Procura della Repubblica. Col Marchese del Grillo non si può fare altro!”.
“Sì, lo confessiamo, rosichiamo” – Il comunicato si chiude con un attacco frontale alla gestione cittadina: “Quando vediamo tanti Sindaci che sono stati in grado di presentare un decente Piano di riequilibrio, evitando ai propri Comuni il fallimento; quando vediamo che sono tanti i Sindaci che non lasciano i propri cittadini affogare nella monnezza e il nostro non è tra questi; quando vediamo che Mondragone è l’unico Comune d’Italia ove per anni (e per tutti gli anni in cui Lavanga è stato vicesindaco delegato al Cimitero, con Pacifico Sindaco), il Cimitero è stato gestito da abusivi e al nero; quando vediamo che Mondragone è il Comune che in Italia ha il maggior introito pro capite per infrazioni del Codice della strada; quando vediamo beni pubblici ‘regalati’, in qualche caso anche con qualche insopportabile e vergognoso conflitto d’interesse (su cui si ritornerà). E i motivi per rosicare sono tanti, troppi. Sì, siamo invidiosi di quelle comunità che non hanno dovuto fare i conti con il degrado nel quale queste signore e questi signori hanno fatto sprofondare Mondragone”.