Aversa (Caserta) – In un’aula consiliare gremita di autorità, cittadini e studenti, il Comune di Aversa ha conferito oggi la cittadinanza onoraria al generale Mariano Angioni, capitano dei carabinieri nella città normanna nel periodo 1987-1992, figura simbolo dell’impegno a tutela della legalità e di coraggioso impegno nella lotta contro la camorra.
Alla cerimonia ufficiale, svoltasi nella sala del Consiglio comunale, moderata dalla consigliera comunale Federica Turco, hanno preso parte il vescovo Angelo Spinillo; il presidente del Collegio del Tribunale del Riesame, Annalisa De Tollis;, per il Tribunale di Napoli Nord il presidente della sezione Penale, Luigi Buono; l’ex presidente del Tribunale, Luigi Picardi, l’ex procuratore capo di Napoli Nord, Maria Antonietta Troncone, il procuratore facente funzioni della Procura di Napoli Nord, Anna Maria Lucchetta, il procuratore aggiunto Maria Di Mauro, i vertici locali dell’Arma dei Carabinieri, colonnello Pasquale Sasso Iovene, tenente colonnello Ivano Bigica, il luogotenente Silvestro Verde; la direttrice della casa di reclusione di Aversa, Stella Scialpi, il generale dei carabinieri in congedo Domenico Cagnazzo, il generale Di Mauro, rappresentanti delle altre forze di polizia del territorio, gli ex parlamentari Pasquale Giuliano e Paolo Santulli, rappresentanti della scuola militare “Nunziatella”, magistrati, associazioni del territorio e delegazioni degli istituti scolastici, in un clima di grande partecipazione ed emozione.
Il sindaco Francesco Matacena, nel consegnare l’onorificenza, ha sottolineato il valore simbolico e civile del riconoscimento: “Il Generale Angioni rappresenta un esempio di integrità, coraggio e dedizione al bene comune. Con questa cittadinanza onoraria, Aversa vuole testimoniare la propria gratitudine per il suo operato e per l’eredità morale che lascia alle future generazioni”. Angioni ha ringraziato la città per l’accoglienza e ha ricordato l’importanza del senso civico, del rispetto delle istituzioni e della coesione sociale come fondamenti di una comunità giusta e sicura.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle celebrazioni della Giornata della Legalità, in ricordo della strage di Capaci e di tutte le vittime della mafia, con l’obiettivo di promuovere valori condivisi e rafforzare il legame tra cittadini, istituzioni e forze dell’ordine.
Il generale Angioni – La cittadinanza onoraria, deliberata dal Consiglio comunale nella seduta del 30 dicembre 2024, va al generale Angioni che, dal 1987 al 1992, è stato al comando della Compagnia Carabinieri di Aversa. Anni, quelli alla guida dell’Arma bella città normanna, caratterizzati da una guerra di criminalità organizzata che vide una recrudescenza degli omicidi e dei conflitti a fuoco sia tra i vari associati alle famiglie criminali sia contro le forze dell’ordine. L’allora capitano Angioni, fin dai primi giorni di comando ad Aversa, si distinse per una spiccata propensione all’attività di indagine, ma anche per le numerose iniziative volte al controllo del territorio, operazioni dirette spessissimo in prima persona.
Fra i vari episodi importanti di cui Angioni è stato protagonista certamente merita menzione quello del 5 maggio 1988 quando, durante uno dei servizi notturni organizzati per il controllo del territorio, restava vittima di un agguato ad opera di appartenenti alla criminalità organizzata. Questi, appostati su due autovetture nelle vicinanze del cimitero di San Marcellino, all’arrivo dell’autovettura di servizio sulla quale viaggiava Angioni, spararono una diversi colpi d’arma da fuoco, uno dei quali lo colpì alla spalla sinistra ma non gli impedì, insieme a un suo militare, di rispondere al fuoco, mettendo in fuga i malviventi. Con estrema freddezza, Angioni diede indicazioni ai suoi collaboratori sul da farsi e si fece portare all’ospedale di Aversa da dove, in ambulanza, fu trasportato al Cardarelli di Napoli dove sarà operato per estrarre la pallottola. A seguito del ferimento ad Angioni è stato riconosciuto lo status di “Vittima della criminalità organizzata” e gli è stato concesso l’Encomio Solenne del Comandante della Divisione “Ogaden” di Napoli. Successivamente si appurò che uno dei malviventi del gruppo di fuoco era il latitante dei Casalesi Francesco “Sandokan” Schiavone tratto, poi, in arresto due anni dopo.
Fu ancora Angioni, con uno sparuto gruppo di Carabinieri, proprio contro il clan dei Casalesi, a portare a segno l’operazione denominata “Blitz di Santa Lucia”, il 12 dicembre del 1990, quando furono assicurati alla giustizia “Sandokan”, Francesco Bidognetti, detto “Cicciott’e mezzanotte”, Salvatore Cantiello, detto “O’ Carusiello”, Raffaele Diana, detto “Rafilotto”, Francesco Schiavone di Luigi, alias “Cicciariello”, e Giuseppe Russo, alias “Peppe o’ padrino”. La delicata operazione consentì, dopo un sostenuto conflitto a fuoco, la cattura dei sei pericolosi personaggi affiliati al clan dei Casalesi, di cui ben quattro latitanti, e successivamente l’arresto di altri affiliati e fiancheggiatori fra cui il vicesindaco e assessore alle Finanze del Comune di Casal di Principe, Gaetano Corvino, che aveva ospitato il summit nella sua abitazione.
Numerosi gli episodi degni di nota nei quali il generale Angioni è rimasto coinvolto, ricordiamo anche lo sventato attentato alla caserma Carabinieri di Aversa con un ordigno posto a bordo di un’autovettura, era l’anno 1989 e i sodalizi criminali avevano preannunciato questa azione che avrebbe dovuto rallentare l’avanzare delle indagini dei militari.