SANTARPINO. Partirà domenica mattina, alle 10.30. nella sala convegni del Palazzo Ducale Sanchez de Luna, la seconda edizione della Rassegna Letteraria Sulle Orme del Cantor dEnea, …
…la kermesse che, dopo lottimo riscontro di critica e di pubblico del 2010, torna con il suo mix di autori nazionali e locali, scrittori affermati e giovani promesse. Ad inaugurare il secondo anno della manifestazione organizzata dalla Pro Loco di SantArpino sarà lautore locale Domenico Crispino che presenterà la propria raccolta di poesie e liriche intitolata Il Volo dellAirone. Al vernissage dellopera del Crispino presenzieranno il sindaco e lassessore alla cultura del comune atellano, Eugenio Di Santo e Giuseppe Lettera, oltre ovviamente che il presidente della Pro Loco, Aldo Pezzella, che porteranno i saluti di rito.
A far entrare maggiormente nel vivo i lavori, che saranno moderati da Giuseppe DellAversana, saranno la responsabile della Rassegna Maria Cinquegrana, e le professoresse Maria Cristina Aprea e Rosanna Pezzella, mentre il compito di trarre le conclusioni spetterà ovviamente allautore.
Nellintrodurre e nel descrivere lopera del Crispino, il giornalista Rai e scrittore Luciano Scateni parla di una poesia che si misura con il suggestivo dualismo di percorsi tra loro apparentemente distanti ed invece contigui seppure in forme e stili compositivi diversi. Le storie delle persone sono segnate dal buio della solitudine, da sofferenze fisiche e disagi dellanima che oscurano il futuro immediato e progetti a lungo termine. La poesia del Crispino – prosegue nella sua disanima Scateni – quasi per reazione allimbarbarimento alla stagione della decadenza che stiamo vivendo, insegue la limpidezza e la semplicità di sentimenti eterni quali lamore, lamicizia, la speranza, la delusione, ma su un altro versante egualmente insegue dolore, solitudine, e non di rado il tema spaventoso e pietoso della morte. Grazie ad opere come quella del Crispino si ha la prova concreta del fatto che la poesia oggi continua a godere di evidente fertilità e conferma il bisogno di immettersi su vie di fuga che ci portino lontani dalla prigione dellindividualismo in cui lumanità è costretta a rifugiarsi per non soccombere alle conseguenze della degenerazione che scandisce lesordio del nuovo secolo, ma soprattutto per riappropriarsi della propria umanità.