Housing Sociale, intesa tra maggioranza e opposizione

di Redazione

 SANT’ARPINO. Nel corso della seduta del Consiglio comunale si è discusso di alcuni importanti argomenti come la variazione ed assestamento del bilancio per garantire il pagamento degli stipendi, …

…l’approvazione dell’anagrafe tributario degli eletti, provvedimento fortemente sostenuto dal gruppo Pd, il discusso e contestato regolamento per la “location” del Palazzo Ducale, nonché l’approvazione delle Linee Guida per la “Individuazione di ambiti per aree destinata ad edilizia residenziale sociale ai sensi dell’art.7 della L.R. n°19 /2009 del 28 dicembre 2009.

Su tale ultimo argomento si è pervenuto, come si evince dall’intervento che sarà depositato dal gruppo del Pd, ad un documento di sintesi votato in commissione da maggioranza e minoranza, grazie soprattutto al lavoro svolto dalla componente del Partito Democratico.

Ecco il documento del Pd:

La Regione Campania ha varato la legge n°19 del 28 dicembre 2009, recante “Misure urgenti per il rilancio economico, per la riqualificazione del patrimonio esistente, per la prevenzione del rischio sismico e per la semplificazione amministrativa”, pubblicata in data 29 dicembre 2009 sul Burc n°80; La legge ragionale cosiddetta del “Piano Casa” è finalizzata al contrasto della crisi economica e alla tutela dei livelli occupazionali, attraverso: il rilancio delle attività di riqualificazione e trasformazione urbanistica ed edilizia, al miglioramento della qualità architettonica ed edilizia, a favorire l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile al miglioramento strutturale del patrimonio edilizio esistente e del suo sviluppo funzionale alla prevenzione del rischio sismico e idrogeologico; a incrementare, in risposta anche ai fabbisogni abitativi delle famiglie in condizioni di particolare disagio economico e sociale, il patrimonio di edilizia residenziale pubblica e privata anche attraverso la riqualificazione di aree urbane degradate o esposte a particolari rischi ambientali e sociali assicurando le condizioni di salvaguardia del patrimonio storico, artistico, paesaggistico e culturale; all’abbattimento delle barriere architettoniche; la stessa L.R. 19/09 mira, inoltre al rilancio economico anche attraverso la semplificazione amministrativa, quale strumento indispensabile per la concreta attuazione degli interventi ivi previsti; i Comuni della Regione Campania, in applicazione di tale norma, sono chiamati a svolgere un ruolo attivo adottando, in via preliminare, una serie di atti riguardanti principalmente: l’eventuale esclusione di parti del territorio dall’applicazione di alcune disposizioni della norma; l’individuazione degli ambiti di trasformazione urbanistica ed edilizia e definizione di schemi di convenzioni attuative degli interventi di riqualificazione; ulteriori modalità organizzative di semplificazione per il rilascio dei titoli abilitativi; eventuale procedura di variante urbanistica semplificata per l’Ers.

In particolare, il Comune di Sant’Arpino, con atto di Consiglio Comune n° 3 del 26/02/2010 ha individuato gli ambiti territoriali dove è consentita la trasformazione edilizia ed urbanistica, come prescritto dall’art.7, comma 2 della L.R. n. 19/09. In tali ambiti, anche su proposta dei proprietari singoli o riuniti in consorzio, in deroga agli strumenti urbanistici vigenti, è consentita la trasformazione urbanistica la cui attuazione è subordinata alla cessione da parte dei proprietari singoli o riuniti in consorzio, ed in rapporto all’incremento di valore della trasformazione, di aree o immobili da destinare a edilizia residenziale sociale, in aggiunta alla dotazione minima inderogabile di spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi di cui al decreto ministeriale n°1444/1968. Nella identificazione dei suddetti ambiti devono essere privilegiate le aree in cui si sono verificate occupazioni abusive.

Il gruppo consiliare del Pd, con senso di responsabilità e coerenza, in tale occasione, contribuiva fattivamente all’adozione di tale atto, proprio per rendere attuabili le finalità previste dalla Legge cosiddetta della Piano Casa ed in coerenza con quanto già adottato in passato per l’attuazione dei Piani Peep nelle zone C1 del Prg vigente, prevista nel programma politico del nostro Partito. Oggi ci si trova ad esaminare una proposta di linee guida redatte dall’Amministrazione Comunale, in carenza di quelle che doveva emanare la Regione Campania e in ossequio a quanto deliberato, lo scorso 26 febbraio, con l’atto di individuazione degli interventi. La proposta presentata, se pure in pochissimi tempo a disposizione, è stata oggetto di un serrato confronto nella commissione consiliare competente, lavori pubblici e urbanistica. Un confronto proficuo e costruttivo che ci ha visti tutti, maggioranza ed opposizione, lavorare a ritmo serrato per modificare e migliorare la proposta messa agli atti. Infatti, se da un primo esame vi erano già avanzate alcune proposte di privati proprietari e la valutazione di stima delle capacità edificatorie, senza alcun indirizzo dettato dall’Amministrazione Comunale, attraverso atti trasparenti e condivisi, da questo confronto è scaturito che risulta necessario dotarsi di alcune linee guida per la redazione delle proposta di riqualificazione delle aree oggetto di intervento di Housing Sociale. Si sono stabiliti alcuni principi generali per la trasformazione urbanistica, anche ad iniziativa dei privati, così come consente la legge regionale, quali la rinuncia ad edificare su aree pubbliche gli interventi di edilizia residenziale, cedendo la capacità edificatoria ai soggetti attuatori delle proposte di riqualificazione.Inoltre, si è stabilito che, attraverso tali interventi, saranno realizzati alloggi per Edilizia Residenziale Sociale (Ers) in dotazione del Comune da destinare a “famiglie in condizioni di particolare disagio economico e sociale”.

Riteniamo che il nostro contributo sia stato prezioso per garantire l’esame delle proposte, presentate da parte dei privati, in maniera trasparente e nell’interesse dell’intera comunità locale, oltre a rispettare le finalità e gli obiettivi prefissati dalla legge sul Piano Casa. Nel documento proposto si fa particolare riferimento a quelle forme di intervento che favoriscono fonti di energia rinnovabile e l’uso dei materiali eco-sostenibili, in grado di garantire prestazioni energetico-ambientali in linea con gli indirizzi regionali. La proposta elaborata rappresenta il primo passo per la riqualificazione di ambiti territoriali che da tempo erano destinati ad insediamenti di edilizia residenziale pubblica e che solo oggi, con la sopravvenuta normativa regionale di attuazione del “Piano Casa”, ha dato la possibilità di essere attuata in tempi brevi ed anche ad iniziativa dei soggetti privati interessati a presentare proposte di trasformazione urbanistica. Ma, tale proposta, se pur non compromette l’intera previsione urbanistica del Prg, non può rappresentare, da sola, la risposta urbanistica che attende la nostra comunità da anni.

Tutti sappiamo che il nostro strumento urbanistico è ormai obsoleto e va cambiato. La recente legge regionale urbanistica, L.R. n. 16/06, impone ai Comuni di dotarsi di un Piano Urbanistico Comunale, il cosiddetto Puc, che rappresenta l’unico vero strumento di pianificazione e regolamentazione dello sviluppo socio-economico del nostro paese. Un paese che ha una limitata estensione territoriale, circa 3,2 Kmq, ed una densità abitativa di oltre 4000 ab/kmq. Un territorio che ha bisogno fortemente di infrastrutture secondarie e servizi e che con le opere in corso, quale il Parco Archeologico e la circumvallazione esterna, ancora più necessita di strumenti di pianificazione strategica che garantiscano, nel contempo, sia la dotazione dei ulteriori servizi (quali asili nido, case alloggio per anziani, strutture ricettive e ricreative, altri parchi e spazi per il tempo libero, di piste ciclabili, ecc.), sia il fabbisogno di alloggi di tipo familiare, con una concreta risposta per quelle aree territoriali degradate o prive di pianificazione. Facciamo espressamente riferimento alla zona archeologica “Castellone”, alla zona Baraccone e Starza ed a quei quartieri in cui vi sono stati insediamenti abusivi condonati e che necessitano di infrastrutture e servizi, come la zona S. Aniello e le aree degradate limitrofe al centro storico antico.

Bisogna dare una risposta ai quei piccoli proprietari che da anni, rispettosi della legge, non hanno costruito abusivamente e che attendono una regolamentazione per edificare la propria abitazione e non certamente per farne una speculazione edilizia. Risulta necessario dare maggiore vigore ed impulso all’attuazione del Piano di Recupero del Centro Storico, sempre più abbandonato e degradato e ciò non attraverso interventi sporadici e minimali, ma attraverso programmi di riqualificazione urbanistica di interi ambiti territoriali, anche attraverso sistemi premiali di perequazione urbanistica.

Solo attraverso il coraggio di affrontare questi argomenti, con trasparenza e partecipazione, sarà possibile migliorare la qualità urbana e sociale della nostra comunità, senza pregiudizi e sotterfugi. Senza fughe in avanti o veti pretestuosi. Noi siamo da subito disponibili a confrontarci ed a dare il nostro contributo costruttivo come Vi abbiamo ampiamente dimostrato in occasione della opportunità offerta dal Piano Casa. Ma invitiamo l’Amministrazione a volersi adoperare per un maggior confronto sull’intero problematica urbanistica con tutte le forze politiche e sociali presenti sul territorio, nei tempi e nei modi necessari per avviare un proficuo, sereno e costruttivo dibattito finalizzato all’attuazione di una pianificazione urbanistica condivisa dalla comunità. Non dobbiamo a limitarci ad eseguire atti e leggi che ci vengono calate d’alto. Dobbiamo noi avere la capacità di gestire tali processi riprendendo da subito le attività già messe in campo per la redazione del Puc.

C’è bisogno che la politica faccia la propria parte con senso di responsabilità e partecipazione. Vi sono agli atti già studi ed analisi che possono essere il punto di partenza per un confronto sereno e costruttivo. Vi invitiamo da subito ad avviare una serie di incontri nelle sedi opportune, senza demagogia o propaganda ed al solo fine di dare una risposta celere e trasparente alla città. Partiamo da quello che è stato fatto e miglioriamolo.

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