Il padre del magistrato Lubrano si uccide lanciandosi dal balcone di casa

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Nella mente, probabilmente, aveva sempre quel suo eclettico figlio magistrato che non era riuscito a raggiungere la sede di prima nomina al tribunale di Palmi, in Calabria, a causa di un destino avverso che il 20 luglio 2006 lo strappò agli affetti dei suoi familiari a causa di un incidente stradale.

Mercoledì mattina all’alba, Antonio Lubrano, 70 anni, ha deciso di raggiungere il suo grande amore, il figlio Giorgio (nella foto), lanciandosi nel vuoto dalla finestra del terzo piano della sua abitazione in via Giotto.

La morte del giovane magistrato aveva portato i familiari, i genitori e la sorella, a dedicarsi ad attività sociali, puntando, soprattutto, attraverso l’associazione intitolata al proprio congiunto, a dare vita ad una serie di iniziative con lo scopo precipuo di dotare l’ospedale “San Giuseppe Moscati di Aversa” di un centro per la donazione del sangue e per le trasfusioni. Obiettivo raggiunto qualche anno fa. Ma l’attività non si era mai fermata, anche grazie a diversi volontari che ne condividevano e ne condividono le finalità.

I funerali del magistrato si svolgeranno giovedì 14, alle ore 10, nella chiesa di Santa Maria a Piazza, in piazza Trieste e Trento.

“Voglio specificare che il caro Antonio non era magistrato e non era affetto da alcuna malattia degenerativa. Questo per amore della verità”, fa sapere la signora Agnese Margarita.

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