Palazzo Cicala, Zacchia: “Le mie parole non volevano essere offensive”

di Redazione

Antonio ZacchiaTEVEROLA. “La mia intenzione non era quella di offendere o ledere alcuni componenti della famiglia Cicala, persone oneste e laboriose a cui va tutta la mia stima per aver portato in alto Teverola nel mondo”.

Lo chiarisce Antonio Zacchia, esponente del Movimento per Teverola, in merito ad alcuni suoi interventi relativi alla costruzione di un complesso residenziale nell’antico palazzo Cicala. “L’obiettivo – spiega ancora Zacchia – era lanciare un monito alle forze politiche locali e ai loro movimenti giovanili ad essere più attenti alle questioni cittadine e di non pensare solo alle future poltrone, nonché un’affettuosa rievocazione carica di nostalgia, di ciò che è stato ed ha rappresentato il Palazzo Cicala per quanti ancora a lungo ne serberanno il ricordo. Devo comunque partecipare che ho ricevuto espressioni di affetto e di stima da alcuni componenti della stessa famiglia Cicala, ciò a conferma che le mie intenzioni vanno al di là della estrapolazione di alcune frasi che travisano il pensiero e possono arrecare effetti negativi. Prendo netta distanza a quanti possano strumentalizzare tali pensieri che non devono intendersi come atti di ostruzionismo né ostacolo a qualcuno o qualcosa”.

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