Castellammare di Stabia, il cinema celebra le donne nello sport con l’International Sport Film Festival

di Redazione

Torna a Castellammare di Stabia l’International Sport Film Festival, in programma dal 24 al 29 novembre, e la quarta edizione punta a superare ogni traguardo raggiunto finora. Per sette giorni il grande schermo farà da lente d’ingrandimento sullo sport, trasformandolo in memoria, racconto e voce collettiva. Al centro di questo nuovo capitolo, il ruolo della donna nel mondo sportivo, tra conquiste, sfide e storie ancora da ascoltare.

Il progetto – A guidare il festival è Nicola D’Auria, direttore dell’International Sport Film Festival, affiancato da Ciro Sorrentino. Il cuore dell’iniziativa resta la convinzione che il cinema possa essere un veicolo privilegiato per diffondere i valori autentici dello sport. “Noi crediamo che la settima arte, il cinema, sia uno strumento molto importante per poter veicolare i messaggi sani dello sport. La sana competizione, l’amicizia, il coinvolgimento, il lavoro di squadra. Anche quando ci sono sport singoli, in realtà c’è un lavoro di squadra importante”, ha spiegato D’Auria, richiamando la dimensione comunitaria che si cela dietro ogni prestazione individuale.

L’ateneo e i valori dell’inclusione – La presentazione della quarta edizione si è tenuta all’Università Parthenope di Napoli, confermando il legame tra il festival e il mondo accademico. Nelle parole della prorettrice Pasqualina Buono è emersa la forza del cinema come strumento di sensibilizzazione e promozione di valori fondamentali, a partire dall’inclusione e dal superamento di barriere sociali e stereotipi. Buono ha ricordato l’esempio di una studentessa e atleta di religione musulmana che ha gareggiato indossando l’hijab, simbolo di identità e libertà personale. “Sport che permette di affermarsi, di superare stereotipi e barriere nell’ambito della vita e per l’accrescimento anche culturale e professionale e personale delle persone”, ha detto Buono, sottolineando il potenziale dello sport nel percorso di crescita individuale.

La testimonianza dell’atletica – Tra le voci intervenute anche quella di Carlo Cantales, consigliere nazionale della Federazione Italiana di Atletica Leggera, che ha portato l’esperienza di una disciplina solo in apparenza individuale. “L’atletica, per quanto possa essere uno sport individuale, viene vissuta dai ragazzi e dalle ragazze in maniera comunque collettiva, di squadra e di gruppo. E chi vive quest’ambiente sa che non ci sono differenze di genere quando si mette un pettorale e si entra su un campo di gara. Ovviamente, questo evento è l’occasione per farlo sottolineare ancora di più davanti agli studenti che sono il futuro della nostra società e per ricordare che, oltre al divario di genere, che oggi, purtroppo, dobbiamo ancora constatare, ci sono ancora tanti altri divari da superare”. IN ALTO IL VIDEO

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