Alla vigilia dell’avvio dei negoziati a Sharm el Sheikh, Donald Trump alza la pressione su Hamas: “Sarà annientata se rifiuterà di cedere il potere e il controllo di Gaza”. Il presidente Usa, però, lascia margini di modifica al suo piano e si dice ottimista sull’esito del confronto.
Il tavolo egiziano – I team tecnici si riuniscono oggi a Sharm el Sheikh per esaminare i dettagli finali del piano. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha riunito in serata la squadra negoziale in vista dell’appuntamento. Su Truth, Trump rilancia: “Mi è stato detto che la prima fase dovrebbe essere completata questa settimana, e chiedo a tutti di agire velocemente. Il tempo è essenziale o seguirà un massacro, qualcosa che nessuno vuole vedere!”.
Sul terreno – Secondo fonti di Gaza, l’Idf continua a colpire in più aree della Striscia, non solo a Gaza City, nonostante la richiesta Usa di fermare i raid. Al Jazeera riferisce di almeno sette morti dall’alba, tra cui tre persone in fila per gli aiuti.
Dossier ostaggi – Il capo negoziatore di Hamas Khalil al-Hayya incontra al Cairo i mediatori di Egitto e Qatar prima dei colloqui indiretti con Israele. Obiettivo: fissare la data di una tregua temporanea e creare le condizioni per la prima fase del piano, che prevede il rilascio di 47 ostaggi israeliani in cambio della liberazione di centinaia di prigionieri palestinesi.
Due anni di guerra, il bilancio israeliano – Le autorità di Israele diffondono nuovi numeri “senza precedenti” su vittime, feriti e disturbi post-traumatici. Dal 7 ottobre 2023 sono morti 1.152 militari e membri delle forze di sicurezza: tra loro 1.035 dell’Idf, 100 agenti di polizia, nove dello Shin Bet e otto dello Shabas; il 42 per cento aveva meno di 21 anni.
La voce della Chiesa di Gerusalemme – Il Patriarca latino, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, invita alla prudenza: “Un clima di speranza si percepisce. Anche i media locali qui si mostrano speranzosi, ma con misura. Il fatto è che ci sono tante difficoltà, tanti punti interrogativi. C’è ancora tanto da fare. Tanto. Però questa è una possibilità che non si era mai vista prima”.
La Flotilla e le espulsioni – L’Ips ha informato gli avvocati di Adalah dell’intenzione di espellere oggi circa 170 partecipanti alla Global Sumud Flotilla, dopo i circa 170 rimpatri già effettuati tra sabato e domenica verso Istanbul, Italia e Spagna. Greta Thunberg sarà liberata ed espulsa verso la Grecia in un gruppo di 70 attivisti, annuncia la GSF su X: “Greta Thunberg sarà liberata domani. Arriverà in Grecia”.
Pressioni e sponde internazionali – Il cancelliere tedesco Friedrich Merz “spera che il piano di Gaza funzioni”. “Sono giornate decisive, se Hamas non si atterrà ai punti del piano l’esercito israeliano andrà avanti come ha fatto finora e questo non sarebbe buono per nessuno, neppure per la parte israeliana”, afferma, indicando per Berlino un ruolo di primo piano nella ricostruzione della Striscia.
L’Italia studentesca si muove – Mobilitazioni e occupazioni attraversano licei e atenei: “Torino, Genova, Roma, Pisa, Napoli: oggi 6 ottobre decine di scuole occupano in una sola giornata, è partito lo tsunami delle occupazioni studentesche… blocchiamo tutto!”, scrivono Osa e Cambiare rotta. A Roma, il Cavour è stato “disoccupato” nei giorni scorsi; stamane occupato il Tullio Levi Civita, mentre altri istituti organizzano assemblee, sit-in e pranzi sociali.
Il messaggio di Trump – “Ci sono state discussioni molto positive con Hamas e con Paesi di tutto il mondo (arabi, musulmani e tutti gli altri) questo fine settimana, per liberare gli ostaggi, porre fine alla guerra a Gaza e, cosa più importante, finalmente ottenere la tanto desiderata pace in Medio Oriente. Questi colloqui sono stati molto proficui e stanno procedendo rapidamente. I team tecnici si incontreranno nuovamente lunedì, in Egitto, per esaminare e chiarire i dettagli finali”, scrive su Truth.
