I primi esiti delle analisi sulla diossina indicano valori sotto soglia: nessun superamento dei limiti di legge. E’ il report dell’Arpac dopo l’incendio divampato, nel pomeriggio del 29 settembre, nel deposito di una ditta di manutenzione piscine alla periferia di Mondragone, in via Castel Volturno.
Zannini convoca Commissione – «Nessun allarme, nessun parametro diossina è stato sforato», fa sapere Giovanni Zannini, consigliere regionale e presidente della commissione Ambiente del consiglio regionale della Campania, citando il primo risultato del campionamento sulla diossina disposto dall’Arpac. I valori, nelle ore immediatamente prossime all’incendio, non hanno sforato il limite di 0,150 previsto per la diossina. Intanto, per venerdì 3 ottobre, alle 10, Zannini ha convocato, in Commissione Ambiente, Arpac, Vigili del Fuoco, Istituto Zooprofilattico, Asl, Regione e Provincia di Caserta, per avere un quadro complessivo degli accertamenti raccolti.
La nota tecnica di Arpac – «La sommatoria delle concentrazioni di diossine, furani, policlorobifenili aerodispersi è risultata inferiore al valore di riferimento correntemente utilizzato dalla comunità scientifica, indicato dal Lai, organismo tecnico della Repubblica federale tedesca (valore riscontrato 0,065 picogrammi per metro cubo in termini di tossicità totale equivalente – pg/Nm3 I TEQ – rispetto a 0,150 pg/Nm3 I TEQ valore Lai). I risultati si riferiscono a un periodo di monitoraggio compreso tra il pomeriggio dello scorso 29 settembre e il pomeriggio del 30 settembre», fa sapere l’Arpac.
Monitoraggi in corso – «È in corso inoltre – continua l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente – il monitoraggio della qualità dell’aria con un laboratorio mobile installato lo scorso 30 settembre in un’area abitata del territorio di Mondragone a poco più di un chilometro dal sito dell’incendio. I risultati aggiornati a stamane non hanno mostrato, relativamente agli inquinanti monitorati, superamenti dei limiti di legge applicabili né andamenti delle concentrazioni orarie che siano chiaramente riconducibili all’incendio. A partire da lunedì prossimo sono in programma anche prelievi di terreno superficiale (top soil) nelle aree potenzialmente interessate dalla ricaduta degli inquinanti diffusi a seguito dell’evento. Per l’individuazione delle aree potenzialmente interessate, l’Agenzia si è avvalsa della modellistica fornita dall’Osservatorio regionale sicurezza alimentare (Orsa)».
L’incendio e la “nube bianca” – L’incendio è divampato all’interno del deposito di una ditta che si occupa di pulizia e manutenzione di piscine, con materiale di natura chimica, in particolare cloro, generando una densa nube di fumo bianco e panico tra la cittadinanza, al punto che il sindaco Francesco Lavanga ha adottato, in via precauzionale, un’ordinanza con la quale ha disposto, per la giornata dello scorso 30 settembre, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in tutto il territorio comunale.