Napoli, uomo sequestrato per “strappare” casa popolare: 7 arresti a Scampia

di Redazione

Napoli – Hanno atteso le loro vittime sotto casa, con le mazze. Le hanno pedinate, minacciate, colpite. Poi il sequestro del proprietario dell’appartamento in una sala scommesse, usata come ritrovo del gruppo. Obiettivo: ottenere le chiavi e prendersi un alloggio di edilizia popolare nel quartiere di Scampia. Questa volta, però, il cerchio si è chiuso: la Polizia di Stato ha eseguito sette arresti a carico di esponenti del clan egemone in zona, riconducibile alle famiglie Cifariello e Cancello.

Il blitz e gli arresti – Le misure sono scattate a carico di vertici e sodali del gruppo, accusati di aver orchestrato una campagna di intimidazioni per impossessarsi di un immobile nella disponibilità di una famiglia di Scampia. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati ingenti somme di denaro contante, telefoni cellulari e un orologio di valore.

Le pressioni per la casa popolare – Prima l’assedio sotto lo stabile, armati di mazze; poi la richiesta esplicita alla famiglia: consegnare le chiavi dell’appartamento come “riscatto” per la liberazione del proprietario. Quando l’uomo ha capito di essere nel mirino, si è presentato insieme al figlio nella sala scommesse per chiedere spiegazioni: è stato insultato, minacciato di sgomberare l’abitazione “entro un’ora” e trattenuto all’interno in attesa che il figlio tornasse con le chiavi.

Il sequestro nella sala scommesse – Al ragazzo viene imposto un ultimatum: “Vai a casa, devi dire a tua madre di lasciare l’abitazione, che quella casa è nostra. Altrimenti tuo padre non esce vivo da qui”. L’ordine viene eseguito sotto la minaccia di una ventina di soggetti ritenuti legati agli scissionisti, presenti in sala nel settembre 2024.

L’occupazione e le aggressioni – Dopo l’allontanamento forzato, la famiglia scopre che nell’appartamento si è insediato abusivamente uno dei capi del gruppo con i suoi congiunti. In casa spariscono anche capi di abbigliamento dei legittimi titolari, poi ostentati senza remore; perfino la targhetta sul portone viene sostituita con il nome dei “nuovi inquilini”. Quando moglie e figlia del proprietario provano ad entrare per chiedere spiegazioni, vengono raggiunte da alcuni indagati, colpite con pugni, minacciate e costrette a consegnare anche l’autovettura.

Le indagini – La misura cautelare è firmata dal gup Maria Gabriella Iagulli, al termine degli accertamenti coordinati dal pm Giugliano e dall’aggiunto Amato. Decisivi i riscontri della Squadra Mobile, che ha incrociato dichiarazioni e immagini di videosorveglianza. La vicenda si colloca tra il lotto G e le Vele Celesti di Scampia e risale a settembre dello scorso anno: oggi il quadro investigativo ha portato agli arresti di sette persone ritenute organiche al gruppo Cifariello-Cancello.

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