Mondragone (Caserta) – Una determina comunale scatena l’ennesima polemica sulla gestione dei servizi pubblici a Mondragone. Stavolta al centro dell’attenzione c’è il cimitero comunale e, in particolare, la determinazione numero 1151 del 12 giugno 2025, firmata dal responsabile della Terza Area – quella preposta a Lavori pubblici, Igiene urbana, Ambiente, Cimitero e Manutenzioni – che dispone l’avvio della riscossione coattiva per i mancati introiti derivanti dalle operazioni cimiteriali dal 2014 al 2024.
A puntare il dito contro il provvedimento è l’Associazione Mondragone Bene Comune (Ambc), che bolla la determina come un “vero e proprio scempio amministrativo”. Il motivo? Secondo l’associazione, manca alla base un requisito fondamentale per attivare la riscossione coattiva: l’esistenza di un valido titolo esecutivo. «Una premessa – chiarisce l’Ambc – Per “riscossione coattiva” si intende quel processo con cui un ente pubblico, come un Comune, recupera forzatamente crediti non pagati dal contribuente, utilizzando strumenti di esecuzione forzata. Ma ciò è possibile solo in presenza di un titolo esecutivo, come una cartella di pagamento o un avviso di accertamento, e solo se esiste una tariffa stabilita per quel servizio».
E qui, secondo l’associazione, casca l’asino: fino a giugno 2024 il Comune non aveva mai approvato né un regolamento né tariffe ufficiali per i servizi cimiteriali. Lo conferma, tra l’altro, una dichiarazione dello stesso sindaco Francesco Lavanga, rilasciata a Il Mattino un anno fa: «L’approvazione del regolamento è il primo passaggio. Ci permetterà di fissare delle tariffe per i servizi e di individuare poi un partner, un soggetto terzo, al quale affidarli, consentendo anche delle entrate per le casse dell’ente». Il regolamento è arrivato solo a maggio 2024, le tariffe un mese dopo. «Come puoi pretendere – si legge nella nota Ambc – di applicare retroattivamente tali tariffe e procedere con la riscossione coattiva?».
A rendere la vicenda ancora più delicata è il fatto che per ben cinque anni, dal 2017 al 2022, l’attuale sindaco Lavanga fu vicesindaco con delega proprio al Cimitero, periodo in cui – secondo l’associazione – nulla è stato fatto per regolare un servizio essenziale rimasto abbandonato a gestioni di fatto privatistiche, senza controllo pubblico né trasparenza. Il Comune, infatti, per anni avrebbe ignorato il problema: un vecchio regolamento mai applicato, nessuna tariffa ufficiale stabilita dal Consiglio comunale, servizi affidati informalmente a soggetti privati. Una gestione definita “scandalosa” dall’Ambc, che sottolinea come la Corte dei Conti abbia già accertato un danno erariale di 320mila euro a carico di quattro dipendenti comunali per i mancati incassi.
«Sono anni – ricorda l’Ambc – che abbiamo scoperto gli altarini del nostro cimitero e posto la questione all’attenzione della Corte dei conti. Qualcuno, come l’attuale sindaco, già vicesindaco con delega al Cimitero, ha sempre minimizzato assicurando l’inesistenza di danni erariali. Danni che invece la Corte certifica, smentendolo. Vedremo come i dipendenti chiamati in causa contro dedurranno. Tuttavia, appaiono del tutto evidenti le responsabilità politiche, e non solo, di Lavanga e di coloro che hanno governato la città. Insisteremo affinché la vicenda non si risolva con l’individuazione di qualche capro espiatorio».
Non solo: l’Ambc denuncia anche le proroghe concesse agli stessi soggetti che per anni hanno gestito informalmente i servizi, e che continuerebbero oggi a operare “seppure in altre vesti”. Annuncia inoltre battaglia anche sul fronte ambientale: nei prossimi giorni l’associazione intende sollevare la questione della gestione dei rifiuti prodotti all’interno del Cimitero, con il coinvolgimento della Corte dei conti. Infine, l’associazione si rivolge ai consiglieri d’opposizione, chiedendo l’immediato annullamento in autotutela della determina 1151: «Ha il solo obiettivo di scaricare sui cittadini – gli unici a non avere colpa alcuna su questa triste vicenda – l’incapacità e la malamministrazione di funzionari e amministratori».