Il Consiglio dei ministri ha decretato lo scioglimento del Comune di Caserta per infiltrazioni della criminalità organizzata.
La decisione, presa su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, si basa sugli accertati condizionamenti mafiosi che, secondo la relazione ministeriale, avrebbero compromesso la regolare attività amministrativa dell’ente. L’Ente sarà affidato ad una commissione straordinaria per un periodo di diciotto mesi.
Lo stesso provvedimento è stato adottato anche per altri tre Comuni italiani: Aprilia, in provincia di Latina, e i calabresi Badolato e Casabona.
Durissima la replica del sindaco di Caserta, Carlo Marino, che parla di un atto «di natura politica» e «amministrativamente abnorme». Il primo cittadino annuncia battaglia legale: «Presenteremo immediatamente un’istanza di accesso agli atti e, una volta visionata la documentazione, impugneremo la decisione dinanzi al Tar del Lazio».