Poliziotto accoltellato a Milano: Christian Di Martino resta in prognosi riservata

di Redazione

Restano gravi ma stabili le condizioni di Christian Di Martino, il vice ispettore della Polizia di Stato, 35 anni, originario di Giovi, quartiere di Salerno, e accoltellato in modo grave da un 37enne di origini marocchine alla stazione di Lambrate.

L’agente ha trascorso una notte tranquilla nella terapia intensiva dell’ospedale Niguarda di Milano, dove subito dopo l’aggressione è stato operato d’urgenza per le lesioni agli organi riportate e la grave emorragia che ne è conseguita.

Intanto, si sarebbe detto dispiaciuto per quello che è successo e avrebbe cercato di spiegare i suoi gesti come una reazione inconsulta nella situazione di continuo disagio e tensione in cui si trova, vivendo sempre in strada, Hasan Hamis, il 37enne marocchino irregolare che la sera di mercoledì 8 maggio ha ferito gravemente il viceispettore. Così, in sostanza, da quanto si è appreso, ha tentato di difendersi nell’interrogatorio, nel carcere milanese di San Vittore.

Ora il gip di Milano, Lidia Castellucci, dovrà decidere sulla richiesta di convalida dell’arresto e di custodia cautelare in carcere, formulata dalla Procura, che ha messo nero su bianco come il marocchino, con numerosi precedenti e in Italia da irregolare da più di 20 anni, sia una persona di estrema pericolosità.

Chi è l’aggressore – Hasan Hamis, marocchino di 37 anni, era già presente nella banca dati della Questura di Milano con numerosi alias. Ha precedenti per rapina aggravata, furto, lesioni personali, stupefacenti e sequestro di persona. In passato è stato condannato per reati di droga e contro il patrimonio per i quali, dal 2013 al 2020, è stato più volte detenuto nella Casa circondariale di Poggioreale a Napoli e di Ariano Irpino (Avellino). Era stato arrestato e fotosegnalato per la prima volta in Italia il 18 dicembre del 2002 a Napoli e, da allora, è rimasto in Italia da irregolare. A suo carico, il prefetto di Napoli aveva adottato due provvedimenti di espulsione nel 2004 e nel 2012; così il prefetto di Avellino, a luglio 2023 quando, poiché non c’era disponibilità di posti nel Cpr, era stata data esecuzione mediante Ordine del questore di Avellino di lasciare l’Italia entro sette giorni. Ancora da capire se l’uomo non se ne sia effettivamente mai andato o se sia poi riuscito a rientrare. Ad ogni modo l’ultima segnalazione risale a pochi giorni fa: il 5 maggio scorso è stato infatti denunciato per resistenza a pubblico ufficiale dagli agenti della Polizia Ferroviaria di Bologna.

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