Buone pratiche di governo del territorio: intesa Asi Caserta – Unicri

di Redazione

Asi Caserta e l’Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia (Unicri) collaboreranno per rafforzare le strategie di prevenzione e resilienza al crimine organizzato. Il partenariato è stato formalizzato con la sottoscrizione di un Protocollo di intesa questa mattina alla presenza del viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Edmondo Cirielli.

“È un progetto che avvia un circolo virtuoso, è un passo avanti nel percorso di cambiamento della nostra comunità investendo sul lavoro, sugli ultimi, sullo sviluppo industriale sociale e sostenibile – ha commentato la presidente del Consorzio Asi Caserta Raffaela Pignetti -. Le attività messe in pratica dall’Asi sugli asset strategici di sviluppo, ambiente, sicurezza, sport e sociale diventano un modello di buone pratiche da rafforzare e divulgare. Creare le condizioni per migliorare la qualità della vita di una comunità contribuisce in maniera determinante a far crescere la produttività di un territorio ed al contempo a ridurre l’influenza e l’impatto della criminalità organizzata”.

Leif Villadsen, direttore ad interim dell’Unicri ha sottolineato l’importanza del progetto che “si basa sulla consapevolezza che le molteplici sfide poste dalle reti criminali richiedono soluzioni innovative per le quali nessuna singola entità possiede tutte le risorse, competenze e capacità necessarie. Siamo lieti di avviare questa collaborazione con Asi Caserta, per realizzare modelli efficaci e rafforzare la prevenzione della criminalità e la resilienza delle comunità. Il partenariato pubblico-privato offre opportunità uniche per testare nuove idee, promuovendo un approccio più dinamico che coinvolge le comunità locali nell’affrontare le cause profonde della criminalità e della violenza. Crediamo che questo progetto sia un passo avanti nel rafforzare il nostro comune impegno verso il raggiungimento dell’Obiettivo 16 dell’Agenda 2030 che mira a promuovere società pacifiche ed eque, a garantire la giustizia e a costruire istituzioni efficaci, responsabili e inclusive a tutti i livelli”.

Il progetto di cooperazione prevede una vasta serie di azioni strategiche ed è strutturato in tre fasi: la prima prevede la ricerca di buone pratiche di contrasto al crimine organizzato maturate a livello locale, analizzando i bisogni, le sfide e le vulnerabilità legate al contesto per identificare gli interventi di prevenzione e le misure che potrebbero migliorare i livelli di sicurezza e vivibilità del territorio.

I risultati dello studio analitico costituiranno la base per lo sviluppo del programma di formazione e di sviluppo di azioni nella seconda fase. Tale fase prevede il coinvolgimento del settore pubblico e di quello privato in un programma di formazione con un focus specifico su: contrasto alla corruzione; prevenzione e lotta alla contraffazione; sicurezza alimentare e filiere sostenibili; misure alternative alla detenzione (con il coinvolgimento delle imprese che operano sul territorio); sostegno all’inclusione sociale e promozione dello sport come strumento per prevenire la delinquenza giovanile.

La terza fase prevede l’utilizzo dei risultati della ricerca e del programma di formazione nell’elaborazione di un efficace modello di cooperazione pubblico-privato che possa essere adattato e applicato a contesti diversi da quello italiano.

La cerimonia, che si è svolta al Grand Hotel Vanvitelli, ha visto, tra gli altri, gli interventi del direttore della Direzione generale dei detenuti e del trattamento del Dipartimento per l’Amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia, Giancarlo Cirielli, di Giuseppe Castaldo, prefetto di Caserta, di Andrea Grassi, questore di Caserta, di Armida Filippelli, assessore regionale alla Formazione professionale, di Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale, e di Federico Gianassi, componente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati.

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