L’arte del “Babà” tutta al femminile: la napoletana-abruzzese Patrizia Pragliola vince il contest di Mulino Caputo

di Redazione

Napoli – “Non ci poteva essere modo più armonioso di questo per inaugurare le competizioni del centenario targate Mulino Caputo: una finale tutta al femminile, dalla quale è emersa una grande professionalità unita a un pregevole senso estetico. La creatività e la ricercatezza si sono espresse in una varietà di forme, sapori, profumi e consistenze, capaci di esaltare la contemporaneità di questo dolce, simbolo di Napoli”. Antimo Caputo ha sintetizzato così la dichiarazione espressa a più riprese dalla giuria della terza edizione del pastry contest “Mille&UnBabà”, riunita nelle eleganti sale del Grand Hotel Vesuvio di Napoli. – continua sotto –

La valutazione dei tre giurati: Luigi Biasetto, Sal De Riso e Antimo Caputo è stata unanime e ha decretato la vittoria di Patrizia Pragliola, pasticcera di origini napoletane, in Abruzzo da 20 anni, dove ha recentemente inaugurato il suo nuovo locale: “Seven Bakery”, nel comune medievale di Cellino Attanasio, in provincia di Teramo. Con “ABBA’” la Pragliola ha voluto omaggiare le sue radici campane, inserendo una mousse di pastiera nell’impasto tradizionale, riccamente alveolato e aromatizzato dalla bagna con “Doppio Arancio”, un distillato storico di Giulianova.

“La pasticceria è femmina, già a partire dal genere grammaticale. – ha sottolineato Luigi Biasetto, relais dessert e titolare della Pasticceria Biasetto di Padova – E queste occasioni fanno emergere quanto sia spiccata la propensione delle donne per creazioni equilibrate ed eleganti”.

Vediamo, quindi, tutte le proposte della terza edizione: Giusy Persico, pasticcera del ristorante stellato “Il Buco” di Sorrento, fedele alla tradizione costiera, ha puntato sull’aromaticità dell’agrume sorrentino, presentando “Babàrancio”, con bavarese allo zabaione, gelatina d’arancia amara, bagna al Cointreau e croccante al caramello profumato alla liquirizia. – continua sotto –

La napoletana Carlotta Garofalo, titolare de “La Carlotteria”, ha ibridato il suo babà con note caraibiche, sin dal nome, con il suo “Babajito”: un savarin con bagna al rum, cuore di confit di lime, ganache montata al cioccolato bianco e un extra boost con gel al lime e menta.

Federica Finzi, di “Palazzo BN” di Lecce, ha giocato su una provocazione, travisando il suo babà e creando un “Bab.amburger”: un finto panino dove l’hamburger è sostituito da un semifreddo al cioccolato fondente e le salse ketchup e maionese sono, rispettivamente, una gelatina di lampone e panna alla vaniglia.
La giovanissima Ludovica Faiotto, nell’organico della pasticceria dell’accademico (Ampi) Denisi Dianin, in provincia di Padova, ha attinto dal paniere dei prodotti identitari partenopei, per dare vita al suo “Tesoro”: un babà classico, con pepite di albicocca Pellecchiella Igp, gel semiliquido al limone “Sfusato” di Amalfi e rifinito da crema montata al gelsomino e miele.

Veruska Cardellicchio, da Roma, dove gestisce la gelateria “Dare”, ha unito le sue due passioni: la pasticceria e la gelateria, presentando un impasto tradizionale ripieno di crema gelato agrumata al profumo di menta e di cremoso al limone, battezzato “Gourmandia”. – continua sotto –

Sal De Riso, celebre pasticcere nonché presidente dell’Ampi (Accademia Maestri Pasticceri Italiani), in chiusura di manifestazione, ha ricordato con una certa emozione i suoi esordi nel 1998, legati proprio a una competizione ispirata al babà, spronando le concorrenti a mettersi continuamente in gioco, a confrontarsi e “a non smettere mai di osare, perché la pasticceria richiede tanta disciplina ma anche una immensa capacità di sognare”. IN ALTO IL VIDEO

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