Da Aversa, passando per l’ospedale di Frattamaggiore, al Brasile per ringraziare il Cristo Redentore

di Antonio Arduino

C’è chi crede ai miracoli e chi no, chi crede in Dio e chi no. Io credo in Dio e, naturalmente, credo ai miracoli e scrivo questo racconto che riguarda un episodio della mia vita con lo scopo di dare una spinta a coloro che sono ancora increduli e magari catturare l’interesse di quelli che dicono di non credere ma che quando hanno necessità si rivolgono a Dio; un Dio che magari non è Gesù Cristo ma comunque è un essere superiore. Il 22 gennaio mi sono risvegliato all’interno di un Pronto soccorso. – continua sotto –

La parola “risvegliato” è un eufemismo perché ero del tutto incosciente ed ero lì aspettando di morire. Di certo sarei morto quel giorno perché non riuscivo a riprendere conoscenza in nessun modo e, durante quella che fu un’attesa che non so quanto tempo sia durata, dal momento che qualcuno mi ha ritrovato nel bagno a casa mia seduto con tanto di pigiama ma incosciente, ho visto il volto di Gesù. Ero pronto alla morte, gli dissi ‘Io sono pronto’ ma, a quanto pare, non ha voluto che lo raggiungessi in quel giorno. Infatti, in quel momento di veglia e sonno incosciente io ho visto qualcosa che mi si avvicinava piano piano, sempre più. Non la distinguevo ma man mano che si accostava acquistava dei lineamenti ben precisi, erano quelli del volto di Gesù Cristo.

Da quel lunedì sono passati sette giorni nei quali ho cominciato a riprendere conoscenza, sono stato curato all’ospedale “San Giovanni di Dio” di Frattamaggiore (Napoli) e sette giorni dopo tornato a casa mia, ad Aversa (Caserta), per un breve periodo di convalescenza che continua tutt’ora, sostenuto dal desiderio, che poi si è avverato, di raggiungere nostro Signore almeno nella sua immagine presente in Brasile, sul monte Corcovado, alto 710 metri, con al termine la statua di Cristo Redentore, alta 38 metri, basamento compresi. La statua, conosciuta in tutto il mondo, mostra Cristo che apre le braccia a tutti senza fare differenza di nazionalità, colore, lingua, fede. Perché Gesù è misericordioso e abbraccia tutti.

Arrivato sotto quella statua ho avuto la sensazione netta della grandezza di nostro Signore per la difficoltà di poter vedere alzando se la testa il suo volto. È stato un momento di intensa emozione, resa ancora più intensa dalla possibilità di fare la comunione nella piccola chiesa ricavata nel basamento su cui poggia la statua del Cristo Risorto; un Cristo che si rivolge al mondo con le braccia aperte e mi ha mostrato la sua misericordia non portandomi con sé quel lunedì ma dandomi la possibilità di raggiungere la cima del Corcovado. – continua sotto –

Sulla terrazza sottostante la statua c’erano centinaia di persone, tutte intente a fare ricordo. Ovviamente, anche io ne ho fatta qualcuna e ho preparato un video per mostrarlo quale testimonianza di questa mia esperienza che, grazie a Pupia.Tv, potrà essere condivisa con tanti che ancora non credono, che ancora hanno una fede tiepida, che hanno bisogno di moltiplicare la loro fede così come probabilmente ne avevo bisogno io. Se così non fosse stato, Gesù Cristo mi avrebbe portato con sé quel lunedì di cui non ricordo assolutamente nulla. Mi sono coricato la domenica e risvegliato il martedì mattina, poi tutto è avvenuto in maniera automatica, programmato da nostro Signore perché chi avrebbe potuto pensare che dopo pochissimi giorni dall’evento che ho, si fa per dire, vissuto sarei potuto partire per il Brasile per raggiungere e ringraziare il Cristo Redentore. Salire su quella montagna alta 710 metri sembrava impossibile per una persona che aveva appena ricominciato a camminare, però non ho avuto alcuna difficoltà.

Dopo aver preso un trenino a cremagliera che ha portato i visitatori a un certo livello, siamo entrati in un ascensore che ci ha portati ancora più su e con l’aiuto di due scale mobili è stato possibile raggiungere il basamento del Cristo Redentore e da lassù ammirare la grandezza del mondo creato per noi uomini che, purtroppo, non meritiamo nulla perché oggi, come ben sappiamo, ci sono almeno 41 Paesi nel mondo in cui la guerra distrugge città, affama le popolazioni, uccide bambini, anziani, ammalati senza che questo accada per una vera ragione ma solo per soddisfare  il desiderio di potere che ispira i capi di governo.

Forse il mondo meriterebbe che Gesù Cristo disponesse un nuovo diluvio universale, solo così potrebbe ripartire l’umanità. IN ALTO IL VIDEO 

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