Premio Don Diana 2023 a Diego Bianchi e Pegah Moshir Pour

di Antonio Taglialatela

Il 4 luglio, giorno in cui don Peppe Diana avrebbe festeggiato il suo compleanno, a Casal di Principe (Caserta), nel bene confiscato intitolato al sacerdote ucciso dalla camorra, si è tenuta la cerimonia di consegna del “Premio Nazionale Don Diana – Per amore del mio popolo”. – continua sotto –  

Per la sua attenzione da sempre riservata agli ultimi, come testimoniano le sue inchieste sul dramma dei migranti, il riconoscimento è andato a Diego Bianchi, noto anche come “Zoro”, conduttore della trasmissione “Propaganda Live”, una delle poche voci libere nel panorama televisivo italiano che, con semplicità, empatia e acume racconta il nostro Paese. “Quella di Don Diana è una storia conosciuta, ma ci sono tante altre storie di vittime innocenti, non solo di camorra, che nessuno racconterà mai, come quelle di tanti migranti morti in mare”, ha detto Bianchi.

Tra i premiati Angelo Righetti, psichiatra che ha dedicato la sua esistenza alla realizzazione del modello dei “Budget di Salute ed al Welfare di Comunità”; e Caterina Bellandi, che con il suo “taxi motore”, accompagna i bambini malati all’ospedale “Meyer” di Firenze.

Un premio speciale è andato Pegah Moshir Pour, attivista di origine iraniana, ospite all’ultimo Festival di Sanremo, in prima fila per i diritti delle donne in Iran e nelle proteste contro il regime islamico di Teheran. Da diversi mesi, però, sulla situazione nel Paese del Medio Oriente si sono spenti i riflettori dei media italiani e internazionali. Ma la resistenza, assicura Pegah, non si è mai fermata. Donne e uomini iraniani in lotta contro un regime che ricorda, per la sua violenza, la sua prepotenza e la sua ombra opprimente sulla società civile, l’azione dei clan camorristici che per decenni ha vessato il territorio di Casal di Principe. – continua sotto –  

Menzioni speciali per Carmela Manco, che, con l’associazione ‘Figli in famiglia’, a Ponticelli, forma ed orienta i minori alla convivenza civile; Alfonso Reccia, per il quotidiano impegno nell’aiutare le donne vittime di tratta sul litorale domitio; e alla Comunità di Sant’Egidio. Presenti alla cerimonia il prefetto Giuseppe Castaldo, il procuratore della Repubblica del Tribunale di Napoli Nord, Maria Antonietta Troncone, e il vescovo della Diocesi di Aversa, Angelo Spinillo.

Per il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, è stata anche l’occasione per una riflessione sul tragico fatto di sangue avvenuto giorni prima in città, dov’è un 17enne è stato colpito a morte durante una lite. Esempi positivi come quello di Don Peppe Diana, come è stato per la lotta ai clan, secondo Natale si riveleranno sicuramente utili per affrontare anche il fenomeno del disagio giovanile. IN ALTO IL VIDEO

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