Aversa – Palazzine San Lorenzo, Ronza: “Avevamo proposto un canone a riscatto”

di Antonio Arduino

Aversa (Caserta) – Che negli ultimi 30 anni nessuna amministrazione abbia prodotto interventi per migliorare le condizioni di vita dei residenti nelle palazzine di via San Lorenzo 75 non risponde a realtà. – continua sotto –  

A chiarire il punto è l’ex vicesindaco ed assessore al Patrimonio, Michele Ronza, epoca amministrazione targata De Cristofaro, che ricorda: “Nel momento in cui io mi sono insediato come assessore al Patrimonio, avvenuto nell’anno 2017, cioè dopo che per un anno l’incarico era stato di Federica Turco, ho fatto, dal 2017 fino allo scioglimento dell’amministrazione nel 2018, 27 adempimenti. Tant’è che non sono stato coinvolto nella vicenda legale promossa dalla Corte dei Conti che ha condannato ad onerosi risarcimenti per il danno erariale prodotto dal mancato intervento di alcuni assessori e sindaci e persino dell’allora comandante della polizia municipale”.

“Avendo fatto tutti gli adempimenti possibili e immaginabili – spiega Ronza – avevamo iniziato ad incassare canoni di fitto mai versati con il sistema di far pagare ai residenti la pigione del mese in corso ed una pigione arretrata, in questo modo incassammo 154mila e 579,69 euro. Ovviamente, il denaro incassato sarebbe servito a fare la manutenzione e tutto quanto era necessario per riportare alla normalità gli immobili di via San Lorenzo. Naturalmente, avevamo anche fatto una valutazione degli abitanti dei vari edifici relativamente al diritto di occupazione, alla composizione familiare, alla presenza di disabili alle possibilità economiche. Considerando quest’ultimo aspetto, ci sarebbe stata necessità di liberare gli appartamenti in cui vivevano inquilini morosi che non avevano la possibilità di pagare ma, come ci suggerì il Prefetto, avevamo deciso di lasciarli nelle abitazioni perché il Comune non poteva sfrattare senza procurare una abitazione alternativa, di conseguenza la soluzione suggeritaci era la migliore”.

“Insieme a questo avvio di soluzione – continua Ronza – che, come detto, aveva portato ad incassare da parte chi ne aveva la possibilità oltre 154mila euro, avevamo ipotizzato di proporre agli occupanti delle abitazioni un canone a riscatto, vale a dire il canone pagato per 7 anni che sarebbe stato utilizzato come anticipo per acquistare l’abitazione che non sarebbe stata venduta a prezzo di mercato ma a prezzi calmierati. Considerando che si trattava di edilizia popolare l’idea era di un valore di 30mila euro ma questa proposta non è stata deliberata in Giunta né portata in Consiglio perché l’amministrazione si concluse in maniera improvvisa”. – continua sotto –  

Dunque, la soluzione al problema era stata trovata e i primi pagamenti erano stati effettuati, di conseguenza dire che nessuna amministrazione in 30 anni non si è mai interessata delle palazzine di via San Lorenzo 75 non è esatto. L’amministrazione Golia ha cercato di disfarsene provando a regalare gli immobili di via San Lorenzo 75 alla Acer ma pare che non vi sia riuscita e oggi si parla di un calendario per incontrare tutti i residenti con il gruppo di lavoro fatto con delibera di giunta per verificare pagamenti, occupazioni abusive e condizioni degli immobili. Cose che, stando a quanto raccontato dall’ex vicesindaco Ronza, sarebbero già state fatte dall’amministrazione De Cristofaro con risultati buoni per il periodo in cui è stata alla guida della città. Probabilmente, se l’amministrazione che è subentrata avesse proseguito questo lavoro oggi il problema sarebbe stato già risolto.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico