Aversa, chi aveva in affidamento il campetto rubato?

di Antonio Arduino

Aversa (Caserta) – Una amarezza condivisibile quella espressa dal sindaco Alfonso Golia nel video postato per segnalare il furto dell’intero campetto di calcio presente in via Bachelet. Un plauso alla Polizia municipale che, in maniera rapidissima, ha individuato gli autori del furto e le motivazioni. Ora, però, resta da porsi la classica domanda: chi aveva in affidamento e quindi in custodia quel campetto? – continua sotto – 

Probabilmente i residenti della zona perché, come dichiarò il 27 giugno 2013, l’allora sindaco Giuseppe Sagliocco, il campetto realizzato dalla sua amministrazione sarebbe stato affidato ai condomini che gravitano nella zona che avrebbero ricevuto una specifica informativa mirata a regolamentarne l’uso. Ne consegue che dal 2013 a custodire il campetto, di proprietà comunale, dovevano essere, appunto, i residenti di via Bachelet. Ovviamente c’è da chiedere se fu mai ufficializzata questa idea e, qualunque sia la risposta, come sia stato possibile che un’operazione così devastante, quella riguardante lo “smontaggio” e il “furto” del campetto, possa essere avvenuta senza che nessuno abbia udito alcun rumore e di conseguenza non abbia allertato le forze dell’ordine.

Circa le condizioni di abbandono del campetto, segnalate più volte da queste colonne, va ricordato che anche l’amministrazione attuale ha le sue responsabilità giacché il consigliere comunale Alfonso Oliva, il 10 ottobre 2019, denunciò le condizioni di degrado in cui versava l’area che era stata recuperata da una precedente condizione di abbandono, l’8 giugno 2018. La segnalazione fatta dal consigliere di Fratelli d’Italia non fu presa in alcuna considerazione ma oggi si sprecano parole di delusione per il comportamento di chi, incurante di tutelare il bene comune, si rende protagonista di atti delinquenziali come quello di rubare le porte, i pali della recinzione e la recinzione stessa abbattendo anche parte del muro di cinta per poter entrare e compiere il misfatto. – continua sotto – 

Sicuramente con i sé e con i ma non si risolve nulla, però sembra proprio necessario ricordare a chi amministra oggi la città e a chi l’amministrerà domani che il patrimonio comunale deve essere tutelato adeguatamente non solo a parole ma con fatti concreti sia che si tratti di un campetto di calcio che della pavimentazione antica di una chiesa monumentale, come quella dello  Spirito Santo, spogliata delle piastrelle maiolicate del ‘700 subito dopo la conclusione di un restauro  atteso da anni.

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