Teverola, pretendeva stand gratuito a “Mia Sposa”: arrestato fiorista di Sant’Arpino per tentata estorsione

di Nicola Rosselli

Singolare caso di estorsione che ha avuto come protagonista un fiorista di Sant’Arpino che avrebbe preteso uno stand all’interno della famosa fiera del wedding «Mia sposa» che si tiene annualmente all’interno del centro commerciale “Medì” di Teverola (Caserta) grazie all’iniziativa dell’imprenditore Marcello Damiano. – continua sotto –

Un desiderio che gli è costato caro considerato che aveva deciso di concretizzarlo senza voler pagare la quota di partecipazione. I carabinieri della stazione di Teverola, in collaborazione con i colleghi della compagnia di Aversa, coordinati dal tenente colonnello Ivano Bigica, hanno, infatti, arrestato G.M., 32 anni, fiorista di Sant’Arpino, incensurato. Per lui l’accusa di tentata estorsione ai danni degli organizzatori della fiera.

Secondo la ricostruzione effettuata dai militari dell’Arma, che hanno indagato sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Napoli Nord, il fiorista voleva avere una sua visibilità nella nota kermesse che richiama, per diversi giorni, coppie di fidanzati in cerca del meglio per il loro giorno più bello non solo dalla provincia di Caserta, ma anche dall’intera regione. Ma questa “finestra” la voleva gratuitamente. Per questo, nel settembre scorso, quando la fiera era in allestimento per aprire il successivo mese di ottobre, si sarebbe recato sul posto con l’intenzione di ottenere uno stand gratuito, minacciando di sfasciare tutto in caso di mancata concessione di quanto richiesto. Immediata la denuncia degli organizzatori della manifestazione alle forze dell’ordine e l’avvio delle indagini che hanno portato a raccogliere una serie di prove contro l’uomo, raggiunto da un provvedimento restrittivo della libertà personale.

Gli stessi carabinieri di Teverola, nei giorni scorsi, denunciavano in stato di libertà L.I., dipendente dell’ipermercato “Iperfamila” ubicato anch’esso all’interno del centro “Medì”. L’uomo, tra l’altro rappresentante sindacale Uil, aveva escogitato un sistema per arrotondare lo stipendio: come addetto alle casse, infatti, effettuava storni fittizi appropriandosi indebitamente di alcune somme di denaro.

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