Tiziana Cantone, l’ex fidanzato assolto dall’accusa di calunnia: era imputata anche la 31enne morta suicida

di Redazione

Il giudice del tribunale di Napoli, Dario Gallon ha assolto Sergio Di Palo, ex fidanzato di Tiziana Cantone – la 31enne di Mugnano di Napoli che 6 anni fa si suicidò dopo la diffusione in rete di alcuni suoi video privati – dalle accuse di falsità privata, simulazione di reato, calunnia e accesso abusivo a sistema informatico. Di Palo e Cantone furono indagati per aver falsamente accusato alcune persone di aver diffuso sulla rete i video, risultate invece estranee ai fatti. – continua sotto – 

Di Palo è stato assolto dall’accusa di falsità con la formula “il fatto non sussiste”, dall’accusa di calunnia perché “il fatto non costituisce reato”, dall’accesso abusivo per “improcedibilità” (manca la denuncia) e dalla simulazione di reato perché “il fatto non sussiste”. I reati per i quali Di Palo, difeso dall’avvocato Bruno Larosa, è stato assolto venivano contestati in concorso con Tiziana Cantone, che però nel processo non è stata imputata in quanto defunta. L’accesso abusivo al sistema informatico, che in realtà altro non era che il suo profilo Facebook, è stato contestato solo a Di Palo.

Fu Cantone a sporgere una denuncia nei confronti di un gruppo di cinque persone che riteneva colpevoli di essersi appropriate e di avere diffuso le immagini hot sul web. Le indagini, però, fecero emergere delle incongruenze sulla testimonianza della donna (la quale ad esempio riferì di avere perso il cellulare) e gli inquirenti, alla fine, decisero di archiviare la posizione dei cinque nei confronti dei quali era stato inizialmente ipotizzato il reato di diffamazione e di violazione della privacy. Ne scaturì l’inchiesta per calunnia nei confronti di entrambi. Dunque resta ancora senza nome chi diffuse i video.

Già nei giorni scorsi il caso Cantone era tornato alla ribalta delle cronache con la notizia della diffusione in rete del video che portò la donna al suicidio. Video rimesso in rete, tramite il deep web, con un messaggio in inglese agghiacciante: “Il video della defunta Tiziana, che si è suicidata dopo che il suo video è stato diffuso su Internet. Sono stati rimossi. Fino ad ora. Divertiti”. – continua sotto – 

Il 13 settembre del 2016 Tiziana fu trovata senza vita in un appartamento a Casalnuovo di Napoli, dove era andata ad abitare con la madre. Le indagini condotte all’epoca stabilirono che si era uccisa con una pashmina. A spingerla al suicidio, secondo l’impostazione investigativa, era stata la profonda crisi determinata dalla diffusione on line avvenuta senza il suo consenso di video a sfondo erotico. Ma a distanza di tempo da questo dramma da cui è nata la mobilitazione che ha portato all’approvazione della legge sul cosiddetto “revenge porn”, gli appelli della madre di Tiziana e il lavoro del pool di legali “Emme Team” hanno ipotizzato uno scenario alternativo per la morte della 31enne, avanzando l’ombra dell’omicidio. Aperto ancora un fascicolo nella Procura di Napoli Nord.

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