Roma, omicidi Prati: donna uccisa durante rapporto. Si indaga su chat di incontri

di Redazione

La donna colombiana di 65 anni, una delle 3 vittime degli omicidi compiuti ieri a Roma nel Rione Prati, forse sarebbe stata uccisa durante un rapporto sessuale. Secondo quanto si apprende, la donna uccisa nel seminterrato di via Durazzo sarebbe stata colpita al torace con un’arma da taglio tipo stiletto. – continua sotto – 

Le due donne cinesi uccise in un appartamenti di via Riboty, invece, sono state accoltellate in varie parte del corpo, al torace, alla schiena e alla gola. Al vaglio degli investigatori impegnati nelle indagini per risalire al responsabile degli omicidi in queste ore i tabulati telefonici e le telecamere presenti nella zona dove sono avvenuti gli omicidi, a poche centinaia di metri di distanza uno dall’altro.

Il primo dei tre omicidi si è consumato nel seminterrato di via Durazzo. La prima a essere uccisa, secondo quanto si apprende, sarebbe stata la donna colombiana di 65 anni. A distanza di poco tempo sono state poi uccise le due donne cinesi nell’appartamento al primo piano di Riboty.

L’autore del duplice omicidio, secondo quanto ricostruito finora, ha colpito prima la ragazza cinese con cui si sarebbe appartato per avere un rapporto sessuale e successivamente la seconda donna intervenuta in soccorso. In quel momento la vittima, ancora nuda, avrebbe tentato di scappare ma è stata raggiunta sul pianerottolo dove è stata poi trovata senza vita dal portiere. – continua sotto – 

Al vaglio degli investigatori impegnati nelle indagini per risalire a chi ha compiuto ieri i tre omicidi ci sarebbe anche una chat su una piattaforma di incontri a cui era iscritta la 65enne colombiana. Al momento non c’è traccia dell’arma usata per uccidere le tre donne e si stanno passando al setaccio anche i cassonetti presenti nella zona. Dalle testimonianze raccolte finora non sarebbe emerso un identikit dell’aggressore. Su questo punto l’analisi delle telecamere presenti nel quartiere e dei tabulati potrebbe fornire elementi utili, così come l’esame delle impronte rilevate ieri dalle Polizia scientifica.

Al vaglio anche eventuali tracce di dna presenti sul corpo delle vittime. Dalla modalità con cui sono stati compiuti gli omicidi, non si esclude che possa essersi trattato di un piano premeditato. Le due vittime cinesi non sono state ancora identificate e accertamenti sono in corso anche sulla proprietà dell’appartamento di via Riboty. Sui tre omicidi in procura a Roma sono aperti due fascicoli per omicidio volontario aggravato.

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