Aversa, colpo alla gioielleria Marotta: uno dei rapinatori era rimasto ferito, incastrato da Dna

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Rimangono in carcere Ferdinando Russo e Giuseppe Palumbo, i due presunti rapinatori facenti parte della banda che il 20 luglio scorso mise a segno una spettacolare rapina con la tecnica del buco ai danni della gioielleria Marotta, in via Roma, ad Aversa. Per quanto riguarda Russo, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. – continua sotto –

Il gip Minio del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, accogliendo l’eccezione preliminare dell’avvocato Luigi Poziello, si è dichiarato incompetente territorialmente, non ha convalidato il fermo e ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere e disposto la trasmissione del fascicolo alla Procura di Napoli Nord. Anche Palumbo si è avvalso della facoltà di non rispondere; in questo caso, il gip Forte del Tribunale di Napoli Nord non ha convalidato il fermo, ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere. Fermo non confermato per entrambi gli arrestati giuglianesi perché, secondo il giudice, non sussiste il pericolo di fuga; applicata, però, la misura cautelare in ragione dei gravi indizi di colpevolezza e del pericolo di reiterazione del reato. Al momento del fermo, infatti, i due sono stati trovati in possesso di materiale che, inequivocabilmente, faceva ipotizzare che stessero per mettere a segno un nuovo colpo.

Nel provvedimento dei giudici emergono nuovi particolari relativi soprattutto alle indagini portate avanti dai poliziotti del commissariato della Polizia di Stato di Aversa. In particolare, Russo, che avrebbe fatto da “palo”, oltre a bloccare la porta dell’esercizio commerciale, mentre il complice agiva all’interno tenendo come ostaggi tre persone, è stato seguito dalle telecamere di vari negozi e del sistema di sorveglianza pubblico, a partire dall’oreficeria sino ad un vicolo di Giugliano, dove abita. Qui gli agenti hanno trovato la bici e un cappellino che indossava al momento della rapina, che lo hanno inchiodato.

Per quanto riguarda Palumbo, invece, si sarebbe ferito ad una mano mandando in frantumi con una mazzola le vetrine della gioielleria. Sarebbe, poi, come hanno rivelato le immagini, caduto nel buco da loro stessi scavato e avrebbe, inavvertitamente, appoggiato la mano ferita su una vetrina lasciando del sangue dal quale si è ricavato il Dna che ha portato a lui. Da qui i provvedimenti restrittivi che hanno portato i due presunti rapinatori in carcere, mentre continuano le indagini per identificare gli altri componenti della banda.

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