Sorelle investite dal treno, cerimonia pubblica per i funerali di Alessia e Giulia

di Redazione

Sono stati fissati per venerdì 5 agosto i funerali di Alessia e Giulia Pisanu, le due sorelle di Castenaso (Bologna) che sono morte domenica mattina investite da un treno in stazione a Riccione. – continua sotto – 

Dalle 8, nella chiesa della Madonna del Buon Consiglio a Castenaso, sarà aperta la camera ardente e alle 10.30 si celebreranno le esequie. Lo rende noto il Comune. Sarà una cerimonia pubblica aperta a tutti, perché le due sorelle “erano molto amate in paese”.

La famiglia Pisanu, che in questi giorni ha spalancato il cancello della propria casa al cordoglio di moltissime persone, ha espresso il desiderio di una cerimonia semplice al termine della quale i due feretri saranno condotti a piedi verso il cimitero comunale. A Castenaso sarà proclamato il lutto cittadino. Per volontà della famiglia saranno vietate riprese audio-video e fotografie all’interno della chiesa.

Giulia e Alessia Pisanu, di 15 e 17 anni, erano state alla discoteca “Peter Pan”, dove a una delle due avevano rubato borsa e telefonino. All’uscito avevano cercato un taxi, non riuscendovi. Un ragazzo vedeva la sorella più grande stanca, sdraiata, nel parcheggio. La riconosceva, si avvicinava e si offriva con il suo amico di dar loro un passaggio in stazione. Durante il tragitto una delle sorelle, visto che un telefonino era stato rubato e l’altro era scarico, chiedeva al ragazzo di prestarle il telefono e chiamava il padre Vittorio. “Stiamo tornando in stazione”, è il messaggio che inviavano al genitore, titolare di un’azienda di traslochi con sedi a Bologna e Modena. Arrivavano in stazione alle 6,50. – continua sotto – 

Pochi minuti dopo, alle 7, la tragedia. “La ragazza col vestito verde l’ho vista seduta sul binario 1 – così racconta un testimone che si trovava in stazione di ritorno da una serata in Riviera -. L’amica, che poi ho scoperto essere la sorella, a quel punto è scesa sui binari per cercare di portarla in salvo. L’altoparlante aveva annunciato il transito del treno e a quel punto non c’è stato niente da fare. È stata una scena che non dimenticherò e per cui il primo pensiero è stato per la famiglia di queste povere ragazze”.

Il giovane ha specificato che quella seduta in mezzo ai binari indossava “un vestito verde”, e quindi si tratterebbe di Alessia, mentre l’altra era “vestita di nero”. Il treno Frecciarossa arrivato a tutta velocità ha centrato entrambe. “Ho sentito un botto, un’esplosione, come se fosse una bomba”, racconta il giovane. La maggior parte dei testimoni ha riferito invece di aver visto la maggiore, Giulia, sui binari e Alessia seduta a terra sulla banchina, per poi scendere e raggiungere la sorella. Il treno ha fischiato, ma a quel punto era impossibile evitare l’impatto.

Secondo il macchinista pare che la ragazza si trovasse sui binari con il volto e lo sguardo fisso rivolto verso il treno. Le indagini della Questura non scartano al momento nessuna delle ipotesi e proseguono con l’analisi dei filmati delle telecamere alla ricerca di ulteriori particolari, anche se, da quanto trapela, pare che le immagini utili riprendano solo il momento dello schianto. Al momento l’indagine aperta dalla magistratura è a modello 45, fascicolo che non prevede notizie di reato, né indagati. Sono anche esclusi per motivi tecnici esami tossicologici sui resti delle due ragazze. – continua sotto – 

Intanto, non si danno pace i genitori. Il padre Vittorio le aveva sempre accompagnate lui in Riviera per le serate in discoteca ma quel giorno, complice la stanchezza e l’insistenza delle figlie, aveva acconsentito affinché prendessero il treno. “Non mi sentivo bene, e non me la sentivo di guidare. Le mie figlie ci tenevano ad andare alla festa in discoteca, così ho detto: ma sì, per una volta potete prendere il treno da sole”. L’uomo, tuttavia, aveva detto che sarebbe andato lui stesso a riprenderle a Riccione la mattina seguente. Ma a complicare le cose sarebbe stata la fatalità del furto del cellulare di una delle sorelle e la batteria scarica di quello dell’altra. A quel punto, dopo essersi fatta prestare il telefono dal ragazzo che aveva dato loro un passaggio in stazione, Alessia contattava il padre dicendogli di non preoccuparsi perché sarebbero salite sul primo treno per tornare a casa. Il padre tirava un sospiro di sollievo ma di lì a poco si sarebbe consumata la tragedia.

A Castenaso è arrivata anche la madre di Giulia e Alessia, da qualche mese trasferitasi in Romania, suo paese di origine. “È un dolore immenso – ha detto – non trovo nemmeno le parole, una fatica terribile. Tante domande, tanti perché rimarranno senza risposta. Erano due ragazze molto responsabili, non me lo spiego”.

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