Aversa, le strisce rosa non sono un “favore” ma un obbligo di legge

di Antonio Arduino

Aversa (Caserta) – Il 28 gennaio 2021 l’avvocato Linda Maisto, consigliera dell’Ordine degli avvocati di Napoli Nord, attraverso un consigliere di maggioranza propose all’amministrazione comunale di attivarsi, nel più breve tempo possibile, per posizionare nei dintorni del tribunale delle “strisce rosa” per il parcheggio delle auto delle donne in gravidanza. – continua sotto –

La risposta del consigliere fu immediata e l’impegno per realizzare l’idea, stando al comunicato stampa emesso all’epoca, fu recepito dall’amministrazione, come dichiarò il consigliere che, con il presidente della Commissione Urbanistica e l’assessore al ramo, mosse i primi passi in questa direzione per individuare in brevissimo tempo, oltre al tribunale di Napoli Nord, una serie di punti strategici per rendere un ulteriore servizio alla cittadinanza. Ma ad oggi, come abbiamo constatato facendo un giro per la città, non c’è alcuna striscia rosa nei pressi del tribunale, non solo all’ingresso ma in tutta l’area che circonda piazza Trieste e Trento.

C’è, tuttavia, la notizia diffusa il 13 agosto scorso da due consiglieri comunali di maggioranza, i quali hanno annunciato che sarà aumentato il numero delle strisce rosa già presenti ad Aversa grazie all’adesione ad un bando del ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibile che dà possibilità ai comuni di ricevere un contributo economico e realizzare, appunto, stalli rosa. Ben venga un numero più alto di parcheggi dedicati alle donne in stato di gravidanza, che potranno essere utilizzati anche da genitori con bambini piccoli fino a due anni, ma c’era proprio necessità di partecipare a un bando di cui non si può avere certezza del risultato e di annunciare questa, definiamola così, “innovazione” che rappresenterebbe una medaglietta da applicare al petto?

La domanda viene d’obbligo dato che ad Aversa, come dovrebbe essere già noto, nel gennaio 2013 tutto il Consiglio comunale approvò una mozione proposta dal consigliere Nico Nobis di “Noi Aversani” relativa all’istituzione di stalli rosa e successivamente fu predisposta ed applicata, come dimostrano i pochi stalli esistenti, l’ordinanza numero 31 del 14 marzo 2014.

All’epoca era una vera innovazione realizzata dall’amministrazione in carica. Oggi non è così perché dal 10 novembre  2021 gli stalli di sosta rosa fanno parte delle nuove norme del codice stradale, oggi in vigore, introdotte dalla Legge 9 novembre 2021, numero 156 di conversione, con modificazioni, del Decreto-Legge 10 settembre 2021, numero 121che è intervenuto sulla lettera d, comma 1, dell’articolo 7 del codice stradale, stabilendo che, “con apposita ordinanza il dirigente responsabile competente dell’ufficio comunale, e non del sindaco, può riservare un limitato numero di spazi alla sosta a carattere permanente o temporaneo o anche solo per determinati giorni, orari e categorie di veicoli” dando, in pratica, all’amministrazione comunale piena libertà di decidere se riservare e come riservare stalli di sosta. – continua sotto –

In particolare, nel nuovo Codice della strada è stato inserito l’articolo 188 bis che si riferisce alla sosta dei veicoli al servizio delle donne in stato di gravidanza o dei genitori con un bambino di età non superiore a due anni, chiarendo le modalità per ottenere quello che viene indicato come “permesso rosa”, suggerendo anche dove collocare gli stalli rosa e determinando sanzioni per chi occupa quegli spazi senza averne diritto che vanno da 80 a 328 per i ciclomotori e da 165 a 660 euro per gli altri veicoli.

Dunque, quanto annunciato nel recente comunicato dei consiglieri comunali non è altro che l’applicazione di una norma nazionale a cui ogni comune è obbligato. Se poi per poterla applicare è necessario partecipare a un bando che ne finanzi la realizzazione è un altro discorso. Ad ogni modo, gli stalli rosa vanno realizzati, non sono un “favore” fatto alla cittadinanza ma un obbligo di legge e, considerando il costo estremamente ridotto per tracciare le linee, probabilmente, valutandone in maniera esatta il numero e il dove posizionarli, l’amministrazione potrebbe farlo comunque. L’unico vantaggio che offre la nuova norma è che per gli stalli rosa non c’è un numero definito da rispettare, ma vanno tracciati a seconda delle necessità che vengono individuate dall’amministrazione comunale. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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