Aversa, Madonna di Casaluce e polemica su fuochi d’artificio: parla il vescovo Spinillo

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Torna, dopo lo stop di due anni dovuti alla pandemia, la processione della Madonna di Casaluce, per celebrare il rientro ad Aversa dell’antica icona bizantina che sarà in città sino ad ottobre. Ma è polemica per la mancata concessione dell’accensione dei fuochi di artificio nelle due serate finali. – continua sotto –

Una decisione assunta dalle autorità di pubblica sicurezza dopo che nei primi giorni della processione, che tocca tutta la città con ricovero notturno nelle diverse parrocchie cittadine, si era decisamente esagerato con i fuochi d’artificio tanto da provocare proteste da parte della popolazione. Gli aderenti al Comitato hanno, infatti, in ben due occasioni, letteralmente fermato per diverse ore la processione bloccando in strada la sacra effige.

Una situazione che ha spiegato il vescovo di Aversa Angelo Spinillo: «I giorni della processione che tradizionalmente si svolge qui in Aversa con l’immagine della Madonna di Casaluce sono stati quest’anno segnati da alcune forme di tensione. Una tensione che vedeva da una parte coloro che, fedeli alla tradizione, volevano si continuassero ad accendere i fuochi d’artificio come sempre si è fatto gli altri anni, e dall’altra parte le autorità di polizia che indicavano la impossibilità di accendere fuochi d’artificio proprio nelle zone in cui sarebbe passata l’immagine della Madonna». «Devo dire – continua il pastore aversano – che sono fatti tutti i passaggi regolari. Il parroco aveva regolarmente inoltrato le domande alle autorità competenti, ma, del resto, stando alle norme attuali, è molto difficile trovare degli spazi in cui si possano accendere i fuochi in sicurezza. Tuttavia, all’interno del comitato alcuni non si sono dimostrati disposti ad accettare la risposta negativa giunta dal commissariato di Polizia. Qualcuno ha voluto forzare la mano e quindi ha voluto attuare un blocco per due sere laddove si è fermata la processione. Ci è voluto dialogo e diplomazia, cosa che ha poi condotto, alla fine, alla ripresa della processione e poi alla sua conclusione».

«Sì, – ha concluso il vescovo Spinillo – sono stati brutti momenti di tensione, ma la festa non può svolgersi secondo modalità che vanno in contrasto con le norme di legge, con la quiete e serenità delle persone che è giusto non disturbare o con la particolare attenzione e sensibilità che negli ultimi anni stiamo dimostrando nei confronti dell’ambiente. Dispiace profondamente per quello che è successo perché la festa della Madonna dev’essere una festa nella quale tutti possono trovare accoglienza, ma nella forma più legale possibile. Sicuramente ci ripromettiamo per il futuro e per gli altri momenti un dialogo più intenso con i comitati, che possa aiutare tutti ad essere più sereni».

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