Aversa, dietro la debacle di Golia in Consiglio spunta anche l’ombra del Milan

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Maggioranza battuta sulla riduzione del suolo da cedere all’università in comodato in via della Repubblica. Così si torna a parlare di crisi, soprattutto in vista dell’approvazione del bilancio. In questo senso, abbiamo raccolto le dichiarazioni di alcuni dei protagonisti dell’ultima seduta consiliare. – continua sotto – 

Interdetto per l’accaduto Mimmo Menale, consigliere vicino al sindaco Alfonso Golia: «Di quanto accaduto in Consiglio – sostiene Menale – c’è poco da dire. Non si è capito perché una nostra proposta non è passata per parità di voto. Tutti sapevano che un consigliere nostro era assente per motivi personali. Tra una decina di giorni si tornerà in Consiglio e verrà approvato. Di qui a breve ci sarà la vera verifica dei numeri e in quella sede ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Quello che non capisco perché chi fosse contrario a cedere il suolo non ha approfittato a far ridurre il suolo e ha votato contro». Che tra dieci giorni il provvedimento torni in aula lo ha confermato anche lo stesso sindaco Golia.

Durissimo il presidente del Civico consesso, Carmine Palmiero: «Quando il Consiglio comunale boccia un provvedimento, boccia di rimando anche l’amministrazione e chi di dovere deve prendere atto di questo dato inconfutabile. Bisogna però rimarcare che questo è stato solo l’epilogo di una battaglia che va avanti dallo scorso novembre ovvero da quando è passata la delibera madre di quella portata ieri in Consiglio. Più specificatamente, la delibera precedente prevedeva la cessione di 42mila metri di superficie a titolo gratuito all’università a fronte di alcuni costi per il rifacimento di parte di quella che in gergo gli addetti ai lavori definiscono ‘zona Pip’ di Aversa. In questi mesi ho cercato in tutti i modi di far capire che quella sottrazione di superficie alla nostra città per la costruzione di manufatti (e per di più a titolo gratuito) non poteva essere una strada condivisa. Ebbene, la proposta non solo modificava quella precedente, riportando in Consiglio il medesimo atto, ma sollevava anche l’università dal sostenere gli impegni in termini di costi precedentemente assunti per la costruzione di infrastrutture da destinare alla collettività. Insomma, un pasticcio! Quella di lunedì non è la vittoria di un singolo ma di tutta quella parte di cittadini aversani che come me ci avevano creduto e che oggi vedono crollare, una dopo l’altra, tutte le promesse fatte in campagna elettorale, a partire dal consumo di suolo zero».

«Ritornando, invece, alla bocciatura della proposta – continua Palmiero – credo ci sia stata una responsabilità precisa dell’assessore Villano, appoggiato in modo passivo e incondizionato dal sindaco, che non può non avere conseguenze politiche. Ma questo è un aspetto che non mi riguarda visto anche il ruolo istituzionale che ricopro. A mio avviso, il risultato più grande è aver impedito che i cittadini venissero privati di una parte del proprio territorio regalandolo di fatto all’università, pur avendo il nostro Comune un disavanzo di venti milioni di euro». – continua sotto – 

Dall’opposizione la voce di Gianluca Golia: «Abbiamo avuto l’ennesima prova di quanto sia instabile l’equilibrio di questa maggioranza. Il ribaltone messo in atto dal sindaco, nel dicembre del 2020, oggi si sta dimostrando un vero e proprio boomerang in quanto, oramai in modo palese, non riesce più a gestire i suoi consiglieri.  Ieri, vedendo la proposta di delibera bocciata in consiglio, soprattutto con un voto contrario della consigliera di maggioranza Criscuolo che, con onestà intellettuale e cognizione politica, ha seguito un principio di linearità il sindaco avrebbe dovuto rassegnare le proprie dimissioni. Purtroppo, però, questo scatto di orgoglio personale, prima che politico, non appartiene a questa maggioranza che, nonostante tutto, continua a rimanere saldamente sulle proprie posizioni pur di non andare a casa. Sono certo che continueranno a tirare a campare giorno dopo giorno, fino ad arrivare al prossimo appuntamento serio in consiglio, con la stessa instabilità che li contraddistingue in tutto, ovviamente, a discapito della città oramai agonizzante».

Per Alfonso Oliva «abbiamo avuto la conferma che la nuova maggioranza, quella fuoriuscita dal ribaltone, non ha più i numeri per governare: il Consiglio comunale ha bocciato la delibera del vicesindaco. Se il sindaco amasse davvero la sua città ed avesse senso di responsabilità dovrebbe dimettersi ma sono sicuro che il profumo della poltrona vincerà anche questa volta».

Molto critica anche la consigliera Imma dello Iacono: «Il sindaco ha sempre dichiarato che qualora non avesse avuto i 14 voti in Consiglio avrebbe rassegnato le dimissioni. E’ giunto il momento di mantenere l’impegno, sarebbe il primo da quando è stato eletto, visto che oggi sono stati dodici i voti sui quali ha potuto contare in Assise ed è andato sotto. Determinante per la non approvazione della delibera è stato il mio voto, quel voto che in maniera improvvida il sindaco ha deriso senza rendersi conto del ‘regalo politico’ ricevuto dalla sottoscritta in questi mesi. Se sono ormai due anni che ho preso le distanze da un’amministrazione sciatta, poco attenta alle esigenze dei cittadini, svogliata che non conosce quelle che sono le problematiche di Aversa, è altrettanto vero che in questo lasso di tempo non ho mai partecipato alla contesa dei numeri, assumendo un ruolo di terzietà tra la maggioranza e l’opposizione». – continua sotto – 

«Purtroppo, – ha concluso Dello Iacono – il sindaco, offuscato dalla sua boria alimentata dai cortigiani che lo magnificano per preservare lo scranno, non se n’è reso conto e ha creduto di colpirmi chiamandomi in causa in un braccio di ferro che, per lui, è stato fatale. Ora prenda atto che non ha una maggioranza e una visione politica della città e si dimetta».

Per onore di cronaca riportiamo anche la voce che vuole l’assenza di Pasquale Fiorenzano fosse dovuta alla sua partecipazione ai festeggiamenti del Milan di lunedì pomeriggio nel capoluogo lombardo. Se fosse vero potremmo dire che il Milan batte l’amministrazione Golia 1 a 0.

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