Aversa – Pignoramenti per tributi non pagati. D’Angelo: “Cittadini economicamente deboli messi in ginocchio”

di Livia Fattore

Aversa (Caserta) – «Gli aversani stanno subendo pignoramenti di stipendi, conti correnti e addirittura di libretti di risparmio e carte prepagate. Tutto questo sta avvenendo senza che gli venga preannunciato e senza che possano effettuare, dopo il pignoramento, una rateazione che consenta loro di dilazionare il debito che consiste nel mancato pagamento di tasse e tributi comunali». A lanciare l’allarme la consigliera comunale del Partito Democratico, fazione opposizione, Eugenia D’Angelo che, insieme all’associazione «La città futura», si è resa protagonista di un manifesto pubblico nel cui titolo non usa mezzi termini per definire questa situazione «una vergogna aversana». – continua sotto –

«I pignoramenti attivati in questi giorni dalla società che gestisce il servizio di esazione delle entrate comunali ad Aversa – ha dichiarato l’esponente Dem, da tempo critica sull’azione messa in atto, con interventi infuocati anche in consiglio comunale – stanno mettendo in ginocchio i cittadini aversani economicamente più deboli e quelli più provati dalla catastrofe economica causata dalla pandemia. Ad essere colpiti non sono solo famiglie ma anche tanti commercianti e aziende».

La D’Angelo chiama in campo la politica e, nello specifico, fa appello alla maggioranza guidata dal sindaco Alfonso Golia: «Occorre che l’amministrazione Golia si faccia carico di porre dei vincoli all’azione aggressiva messa in atto dalla società di esazione delle entrate del comune di Aversa .La riscossione dei tributi inevasi e/o arretrati è sacrosanta, ma deve tener conto delle difficoltà economiche di famiglie monoreddito, disoccupati, pensionati, commercianti e aziende che si sono trovati, da un giorno all’altro, le carte prepagate, i libretti di risparmio e i conti correnti bloccati dai pignoramenti, senza poter neanche prelevare il minimo per far fronte alle esigenze familiari quotidiane o a quelle per i pagamenti delle attività commerciali e aziendali; senza poter accedere alla rateizzazione del debito».

«Siamo di fronte – continua la consigliera comunale – ad una situazione inaccettabile in qualsiasi paese civile. E’ necessario che l’amministrazione adotti una delibera di giunta o di consiglio comunale individuando i criteri ai quali la società di riscossione deve attenersi, ad esempio: richiesta della preventiva certificazione del dirigente all’area finanziaria della mancata prescrizione dei tributi 2015 non riscossi, oggetto degli attuali pignoramenti; obbligo della notifica preventiva dell’atto di pignoramento con l’invito alla rateizzazione entro 30 giorni dalla data della notifica; consentire il pagamento del debito con rate bimestrali adeguate all’isee del nucleo familiare o ai bilanci degli ultimi due anni per commercianti e aziende; prevedere una soglia massima delle sanzioni che la società di riscossione può applicare in caso di pignoramento; dare la possibilità di rateizzare anche dopo l’avvenuto pignoramento, liberando così le risorse bloccate a famiglie e imprese». In chiusura, D’Angelo evidenzia come «in questo difficile momento storico, sociale ed economico, la tutela dei cittadini economicamente deboli, – famiglie, commercianti, imprenditori – già duramente provati dalla pandemia covid, è un dovere a cui nessuno può sottrarsi». – continua sotto –

Richieste più o meno simili erano venute, nei giorni scorsi, anche dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia Alfonso Oliva che aveva chiesto, attraverso una mozione rivolta allo stesso sindaco Golia e al presidente del Consiglio comunale, Carmine Palmiero, di consentire la rateazione del debito anche in presenza di pignoramenti con, ovviamente, l’annullamento del pignoramento stesso». Partendo da queste considerazioni, Oliva con la mozione intende impegnare il sindaco, il consiglio e la giunta comunale a «compiere tutti gli atti conseguenziali finalizzati ad indurre ed indirizzare la concessionaria di riscossione, in caso di pignoramento, a concedere il rateizzo della somma intimata e pedissequamente consentire, previo versamento della prima rata, lo sblocco delle somme pignorate. Compiere, altresì, tutti gli atti conseguenziali finalizzati ad indurre ed indirizzare la concessionaria Sogert al rateizzo delle somme oggetto di pignoramento».

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