Quirinale, Berlusconi non molla e rilancia l’Operazione Scoiattolo: ma gli alleati si defilano

di Redazione

La “Operazione Scoiattolo” non è finita. Con l’adesione a Forza Italia dell’ex senatore ex M5S Saverio De Bonis, ora nel Misto, Silvio Berlusconi sembra smentire Vittorio Sgarbi che da qualche giorno va dicendo che lo scouting quirinalizio dell’ex premier è fallito. Colpisce ai più la tempistica dell’annuncio di De Bonis, che è il secondo “acquisto” azzurro in ordine di tempo dopo l’arrivo di ieri della senatrice Antonia Vono, dopo la rottura con Italia Viva. – continua sotto – 

Il nuovo innesto viene letto, infatti, come un messaggio politico agli alleati Matteo Salvini e Giorgia Meloni, e non solo, proprio alla vigilia del vertice di centrodestra nel quale Berlusconi dovrebbe sciogliere la riserva sulla sua candidatura al Colle. Se ciascuno nel centrodestra porta i suoi voti, gli altri extra ci sono e posso vincere la partita del Quirinale, sarebbe il ragionamento del leader azzurro, che alle 16.30 riunirà via zoom i suoi ministri e sottosegretari per indicare la linea.

Con l’ingresso di De Bonis e quello della senatrice calabrese renziana ieri, il partito azzurro incassa due nuovi grandi elettori. Pallottoliere alla mano, infatti, grazie alla due new entry, il gruppo forzista a palazzo Madama passa da 50 a 52 parlamentari e il Cav può contare complessivamente (tra deputati e senatori) ora su 129 voti per il Colle, un altro in più rispetto a prima. Allo stato, il centrodestra ha 197 grandi elettori della Lega, 129 di Fi, 58 di Fdi, 31 di Coraggio Italia-Cambiamo-Idea, 5 di ‘Noi con l’Italia’ ai quali si aggiungono i 33 delegati regionali.

Cos’è l’Operazione Scoiattolo? Dal momento che il timore di Berlusconi sono i franchi tiratori, l’intenzione sarebbe quella di “segnare” le schede. Quelli di Forza Italia dovrebbero scrivere “Silvio Berlusconi”, quelli della Lega “Berlusconi Silvio”, quelli di Fratelli d’Italia semplicemente “Berlusconi” e così via, per fare il conto dei fedelissimi. Un piano, però, che potrebbe saltare se il presidente della Camera, Roberto Fico, dovesse decidere di leggere solo i cognomi dei personaggi indicati nei catafalchi che quest’anno, comunque, non ci saranno, perché sostituiti dalle cabine anti Covid. – continua sotto – 

L’operazione non riguarda i parlamentari vicini, almeno per schieramento, al Cavaliere. Il nome del piano per farsi eleggere sarebbe stato inventato proprio da Berlusconi in persona, e gli “scoiattoli” sarebbero i parlamentari e i grandi elettori da stanare, cacciare e convincere a scrivere il suo nome sulle schede bianche. Insomma gli indecisi e gli appartenenti a forze politiche diverse da quelle della coalizione di centrodestra che, come i piccoli mammiferi che abitano nei boschi sono imprevedibili, veloci e soggetti a cambi repentini.

Gli scoiattoli che Silvio Berlusconi vuole cacciare sono innanzitutto i parlamentari del Pd. Enrico Letta, segretario del Partito Democratico, ha dichiarato la sua contrarietà all’eventuale elezione al Colle dello storico avversario. Ma all’interno della formazione di centrosinistra sono presenti numerose correnti, che si avvicinano alla linea di Forza Italia, e che potrebbero nascondere un’altra tipologia di franchi tiratori, questa volta graditi all’ex premier. L’altro obiettivo è composto invece dal Movimento 5 Stelle. Anche in questo caso il presidente Giuseppe Conte si è detto contrario al nome di Silvio Berlusconi, ma considerando le alleanze passate, non è escluso che alcuni pentastellati optino per un nome di destra.

Il bacino più ampio di scoiattoli è però rappresentato dal Gruppo Misto e dalle schiere di Italia Viva, con i fuoriusciti dagli altri partiti disposti a barattare un voto per la sicurezza che non finisca la legislatura e continui dunque la carriera politica, e i renziani moderati da sempre vicini alle politiche di Forza Italia. Se al Colle dovesse, infatti, salire Mario Draghi, Berlusconi ha già annunciato che cadrebbe il Governo. E allo stato attuale potrebbe essere impossibile arrivare alla formazione di un nuovo esecutivo. Il nuovo presidente della Repubblica si troverebbe così costretto a sciogliere le Camere e dare ufficialmente inizio a una nuova legislatura, con i parlamentari attuali che perderebbero la poltrona e i privilegi annessi. Lecito pensare, dunque, che un nome così divisivo come quello di Silvio Berlusconi possa piacere anche a chi, tappandosi il naso, sceglierà di continuare la propria carriera politica. Tuttavia secondo alcuni fedelissimi al Cav, come Vittorio Sgarbi, non ci sarebbero i numeri per l’elezione, neanche coinvolgendo gli scoiattoli. E gli alleati, come Salvini, sembrerebbero già defilarsi.

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