Camorra, arrestata Maria Licciardi: “Lady Camorra” si stava recando in Spagna

di Redazione

Stava per consegnare il bagaglio da imbarcare sull’aereo, pronta a salire sul volo che dall’aeroporto di Ciampino, a Roma, l’avrebbe portata in Spagna, a Malaga, per incontrare la figlia e curare alcuni affari. Ma prima di transitare al gate per l’imbarco, Maria Licciardi, la donna più potente della camorra napoletana, è stata fermata dai carabinieri del Ros. – continua sotto – 

“Lady camorra”, sorella di Gennaro – il boss che ha fondato e fatto diventare potente il clan Licciardi, morto in carcere a Voghera nel 1994 – non ha opposto alcuna resistenza quando i militari l’hanno fermata. “’A piccerella”, la piccolina, nome che le deriva dalla statura bassa e dal fisico minuto, è ritenuta l’attuale capo del clan Licciardi, organizzazione criminale che guida da 27 anni, e uno dei boss di spicco dell’Alleanza di Secondigliano. E’ destinataria di un fermo e deve rispondere di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, ricettazione di somme di denaro di provenienza illecita e turbativa di un’asta giudiziaria, reati aggravati da modalità mafiosa. – continua sotto – 

Maria Licciardi era sfuggita a un maxi blitz nel 2019, che aveva portato all’arresto di 126 persone. Poi il suo avvocato era riuscito a far annullare quel provvedimento della Procura di Napoli. Quell’indagine aveva smascherato un sistema di controllo capillare del territorio da parte del clan. Che aveva, addirittura, stabilito la propria base all’interno di un ospedale di Napoli. La roccaforte attuale del clan Licciardi è nel cuore di Secondigliano, nella zona di Masseria Cardone. Ma la potente organizzazione criminale ha ramificazioni in altre zone della Campania e basi in altre regioni, oltre che solide alleanze all’estero. – continua sotto – 

Morto in carcere il fratello Gennaro, nel 1994 a Voghera per u’ infezione, Maria e i fratelli Vincenzo e Pietro avevano preso le redini dell’organizzazione e del cartello realizzato con i Contini: l’Alleanza di Secondigliano. In carcere nel 20011, quando fu scarcerata nel 2009 assunse il controllo assoluto del clan. E stabilì anche la nuova organizzazione del clan, con capozona nelle aree di influenza diretta: oltre alla Masseria Cardone, il rione Don Guanella, il rione Berlingieri e il Vasto. Il ruolo dei Licciardi ha consentito al clan di avere rapporti non belligeranti con altre potenti organizzazioni criminali. Dai Di Lauro ai Mallardo, dal gruppo della Vanella Grassi fino ai potenti Polverino, non c’è conflittualità con i Licciardi che hanno continuato a restare fuori dalle faide nell’area di Napoli Nord.

Alla Licciardi, oltre alle doti di leadership, è riconosciuta una grande capacità della cassa del clan. Tra le sue priorità c’era il sostegno alle famiglie degli affiliati. Operazione che, strategicamente, le consentiva di non avere defezioni dal clan e pentiti. Era stata personalmente lei a intervenire, in occasione di un’asta giudiziaria relativa alla vendita di alcuni immobili a Secondiglian0, per minacciare una donna ritenuta responsabile di aver sottratto somme di denaro alla cassa del clan. Lady camorra controllava il territorio grazie a un notevole numero di sentinelle che spiavano soprattutto i movimenti delle forze dell’ordine. Questo le consentiva di allontanarsi in fretta in occasione dei blitz.

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