Covid, le città in “giallo” ripartono: riaprono bar e ristoranti

di Redazione

A sei mesi di distanza dall’ultima volta, si torna a cenare fuori, anche se solo ed esclusivamente all’aperto. E si potrà ricominciare a viaggiare liberamente tra regioni gialle per qualsiasi motivo, turismo compreso: era vietato da prima di Natale. – continua sotto – 

MILANO – A Milano, da ben prima delle 7, nelle circonvallazioni e sugli assi viari che portano verso il centro si registra “un traffico sostenuto – conferma la Polizia Locale – con un deciso aumento del volume rispetto ai giorni precedenti”. Nel lunedì che vede le prime riaperture di locali pubblici e di attività chiuse da tempo, il capoluogo lombardo, complice forse anche i timori sulla capienza dei mezzi pubblici espressi da più parti nei giorni precedenti, torna a spostarsi in auto. Con Area B disattivata ma Area C attiva, e con le linee gialle e blu relative al parcheggio ancora liberamente occupabili. Sembra reggere il sistema dei mezzi pubblici, con tram, bus e metropolitane con tante persone a bordo ma senza particolari criticità. In alcuni nodi di interscambio ci sono state chiusure di tornelli di pochi minuti per permettere alle persone in attesa in banchina di defluire. Nelle metropolitane un annuncio sonoro invita i cittadini che possono viaggiare dopo le 9:30 per permettere agli studenti, che alle superiori oggi potranno andare a scuola in presenza fino al 70%, di spostarsi senza assembramenti. “Per ora il sistema è al limite ma funziona e regge – ha spiegato l’assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Marco Granelli, che ha monitorato la situazione a Cadorna -, abbiamo avuto un po’ di blocchi ai tornelli nelle stazioni di interscambio e abbiamo qualche linea critica in superficie su cui stiamo spostando autobus. Il sistema al momento sta reggendo, stamattina c’è stato movimento molto presto, vuol dire che i cittadini hanno anticipato gli spostamenti”. I mezzi pubblici di superficie e le metropolitane “sono state potenziate al massimo – ha concluso l’assessore – e per gli studenti ci sono 120 navette dedicate con bus turistici”. – continua sotto – 

PIEMONTE – Torna in zona gialla il Piemonte, ad eccezione della provincia di Cuneo, che deve attendere fino a giovedì 29 aprile, in modo da completare il periodo di permanenza in arancione di 14 giorni previsto dalle indicazioni nazionali. In tutte le altre provincie, da questa mattina ci si può muovere liberamente, senza bisogno di autocertificazione. Riaprono bar e ristoranti, anche se per ora solo all’aperto, con il maltempo di oggi che non aiuta. Si torna a scuola al 70% alle superiori, al posto del 60% chiesto dalle Regioni, e riparte la cultura, con i musei, i cinema e i teatri che riaprono i battenti. Torna insomma la vita sociale, con appelli alla prudenza dopo la folla del weekend per le strade e nei parchi. – continua sotto – 

LIGURIA – “Purtroppo si ricomincia con una giornata di brutto tempo in diverse zone della Liguria e questo significherà una ripartenza a metà per tanti baristi e ristoratori, che possono servire i loro clienti solo all’esterno”. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in merito alla ripartenza della Liguria nel primo giorno di zona gialla. “Capisco il rammarico e la frustrazione ed è per questo che avevamo chiesto al Governo non solo di posticipare il coprifuoco ma anche di consentire le consumazioni all’interno dei locali, proprio come avveniva prima in zona gialla. – commenta Toti – Ci batteremo ancora per questo, ve lo prometto”. I ristoratori e locali privi di dehor oggi pomeriggio alle 15 a Genova in piazza De Ferrari hanno organizzato una manifestazione di protesta. – continua sotto – 

CAMPANIA – L’ingresso della Campania in zona gialla non ha portato cambiamenti nella vita scolastica degli studenti delle scuole superiori di Napoli. Sebbene il dl Covid preveda in zona gialla che la didattica in presenza debba essere tra il 70 e il 100 per cento degli studenti, in città sono molti gli istituti che hanno deciso di mantenere la didattica in presenza solo al 50 per cento avvalendosi di tale possibilità fornita dall’ultima ordinanza in materia di scuola della Regione Campania. Tra i ragazzi c’è un po’ di delusione, soprattutto tra chi tra meno di due mesi dovrà affrontare l’esame di maturità. “Fare lezione tutti i giorni in presenza per questo scorcio d’anno – dice uno studente – credo che ci avrebbe aiutato in vista dell’esame, sarebbe importante confrontarsi con i docenti su alcuni temi, magari approfondire meglio alcuni argomenti visto anche che l’esame sarà solo orale. Tutto questo in dad non è possibile”. Ma accanto a chi avrebbe voluto un cambio di passo anche nella scuola, nel giorno in cui anche le attività commerciali e di ristorazione ripartono, c’è anche chi ritiene che si può finire l’anno in Dad. “Ormai un mese non ci cambia nulla – sottolinea uno studente del terzo anno – le scuole hanno effettivamente problemi di spazio, in classe siamo tanti e mantenere le distanze è impossibile. Spero che a settembre sia tutto diverso: che tanti siano stati vaccinati e che chi ha le competenze utilizzi questi mesi per affrontare davvero il tema dei trasporti perché l’anno prossimo non vogliamo nemmeno un giorno in Dad”.

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