Casavatore, Puzone (M5S): “Mani libere e coraggio di prendere decisioni difficili”

di Redazione

Casavatore (Napoli) – Anche a Casavatore, comune a nord del capoluogo partenopeo, si sta preparando lo scacchiere in vista delle comunali che si terranno il 20 e 21 settembre. Il gruppo locale del Movimento 5 Stelle ha deciso di affrontare la sfida elettorale con una propria lista che sarà capeggiata dalla candidata sindaco Elisabetta Puzone.

Nei giorni scorsi hanno già stilato e diffuso un programma che rappresenta le linee guida dei pentastellati di Casavatore che intendono portare avanti in caso di vittoria alle urne. Eccolo a a seguire: “Qualcuno lo definisce ‘il libro dei sogni’, qualcun altro ‘lista della spesa’: per noi è essenzialmente un programma partecipato. Una visione a lungo termine che sottintende la volontà di individuare le soluzioni ai problemi sollevati dai nostri concittadini. Sicurezza, cura del territorio e decoro urbano sono senz’altro questioni che condizionano e spesso mettono a dura prova la nostra vivibilità, e che di conseguenza richiedono interventi impegnativi, seppur ordinari. Ciò nonostante siamo consapevoli che tali interventi, da soli, non sarebbero in grado di garantire un reale cambiamento. È per questo che all’ordinario è più che mai necessario aggiungere un atto di coraggio, ovvero un investimento sociale che ci porti a ridare alle persone, soprattutto ai più giovani, non soltanto forme di sostegno ma veri e propri strumenti culturali ed educativi per consentire il pieno sviluppo della persona e del suo vivere civile.

Pertanto, un’attenzione particolare sarà rivolta a costruire una sinergia con gli istituti scolastici e tutte le realtà associative del territorio, alla messa in sicurezza delle relative strutture, alla valorizzazione dei servizi educativi offerti mediante la gestione integrata, al recupero ed alla rigenerazione degli spazi verdi e di quelli aggregativi, allo sviluppo di progetti di formazione che limitino la dispersione scolastica, alla diffusione massiva di strumenti di partecipazione attiva alla vita dell’ente. La politica può fare la sua parte, ma è imprescindibile il coinvolgimento della comunità intera. Di qui la necessità di riavvicinare la politica al cittadino, restituendo allo stesso la percezione del territorio come estensione della propria dimora, e per questo degna di attenzione, cura e dedizione, interventi che vanno tutti nella direzione di recuperare la fiducia dei cittadini nei confronti dell’amministrazione. Ricucire un rapporto quasi del tutto compromesso, rendere il cittadino consapevole ed informato delle scelte operate in suo nome e per suo conto non risolverà certo magicamente tutti i problemi, ma sarà utile a comprendere le strategie per migliorare ciò che non va, tutti insieme.

La politica deve essere alla portata di tutti, per poter arrivare al cuore, per comunicare in modo semplice ed efficace, per stimolare comportamenti positivi e farli diventare contagiosi. Molti si chiederanno: e dove prenderete i soldi? In una famiglia, spesso, si è chiamati a fare economie, quando un imprevisto costringe a dare fondo ai risparmi: parimenti, si iniziano a combattere gli sprechi, le spese improduttive, ad ottimizzare le uscite con una politica economica più oculata e responsabile. Ma soprattutto partecipata. Solo un equilibrio costantemente monitorato potrà garantire, in un Comune come il nostro la cui salute economica non è esattamente di ferro, la realizzazione di una comunità nella quale nessuno possa essere escluso. L’avvio dei Progetti di Utilità Collettiva potrà ridare dignità al nostro territorio e restituire tipologie di servizi abolite negli anni, e nel contempo coinvolgere persone ormai stanche del semplice assistenzialismo. Nel contempo, sarà utile a liberare risorse umane da impiegare in modo più proficuo.

La ricerca costante e professionale e l’utilizzo di tutte le forme di finanziamento (in massima parte a fondo perduto) offerte dai progetti regionali, nazionali ed europei dovrà essere il punto nevralgico dal quale far ripartire un’economia già in difficoltà ed ulteriormente massacrata da un’epidemia le cui drammatiche conseguenze sono ancora difficili da quantificare. Per realizzare tutto ciò, è necessario avere le mani libere, non dover sottostare ad accordi preesistenti, non avere debiti di riconoscenza sottoscritti firmando con il sangue dei cittadini. E soprattutto avere il coraggio di prendere decisioni anche difficili, purché condivise e finalizzate al bene comune. Noi ci siamo, e voi?”.

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